Floris e Santoro, attenti a quei due

Giovanni Floris e Michele Santoro
Fino a qualche anno fa c'erano solo loro due, Giovanni Floris con Ballarò al martedì e Michele Santoro al giovedì. I loro talk andavano in onda in prima...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Fino a qualche anno fa c'erano solo loro due, Giovanni Floris con Ballarò al martedì e Michele Santoro al giovedì. I loro talk andavano in onda in prima serata e raccoglievano un bel bottino di share. C'erano anche il Costanzo Show, Porta a Porta con Bruno Vespa e il Matrix di Enrico Mentana, ma questi ultimi andavano in seconda serata. Poi negli anni a seguire si è passati all'overdose di talk politici in prima serata, al punto da indebolire molto il genere e quindi gli ascolti sono calati visibilmente. Colpa del troppo stroppia, del pollaio, dei soliti noti tra i politici ospiti e soprattutto della perdità di credibilità della politica tra gli italiani. Per contro i partiti hanno capito l'importanza della tv e hanno puntato sulle telecamere anziché sulle piazze e sui circoli. Un'autorete clamorosa.


Ma Floris e Santoro sono stati anche i primi a rinnovarsi. Il primo ha trasformato il suo diMartedì in un rotocalco settimanale con tante pagine da sfogliare. Dalla politica all'economia, dall'arte alla cultura, dal costume all'alimentazione. Ottenendo una crescita esponenziale negli anni a La7, nonostante Raitre abbia tenuto in piedi il format Ballarò e poi cercato nuovi programmi, sempre sul genere talk, per fronteggiarlo.

Ma Floris, uno dopo l'altro li ha battuti tutti. Dopo aver costretto l'amico Massimo Giannini alla sconfitta di misura (perché nel confronto Ballarò è l'unico che si è battuto alla pari), ecco che si sono arresi nell'ordine Politics con Gianluca Semprini, un esperimento durato solo pochi mesi, Gerardo Greco con Agorà serale, riuscito a battere Floris una sola volta nei quattro confronti, quando ci fu la tragedia di Rigopiano. Poi la palla di Raitre è passata a Bianca Berlinguer, promossa in prima serata dopo i buoni risultati della striscia pomeridiana di Cartabianca. Ma nonostante i buoni propositi, anche per l'ex direttore del Tg3, non c'è stata trippa per gatti contro Floris. Risultato finale 16 successi per diMartedì e solo uno per Cartabianca, grazie alla puntata in cui è stato ospite Flavio Insinna. Ricapitolando in questa stagione, da settembre alla chiusura di ieri, il talk di La7 ha perso contro Raitre solo 3 volte su 34.

Anche Michele Santoro ha scelto una nuova strada per distinguersi dagli altri conduttori. Ha deciso di passare ai docufilm su avvenimenti di cronaca e storia. Finora, nonostante gli ottimi prodotti realizzati, non è stato premiato dagli ascolti del pubblico. Ma la strada è lunga e Santoro può farcela. Il 22 e il 29 giugno, rigorosamente di giovedì, in prima serata su Raidue, va in onda M, il nuovo format sperimentale. Il primo M, un po' mostro un po' mistero, sarà Hitler: folle, demone oppure fenomeno ripetibile in simili contesti storici?


Ci sarà il docufilm con attori e poi il dibattito. Il teletribuno, insomma, ci riprova con nuove idee, anche se sono ben lontani i tempi di quando fu suo ospite Berlusconi con ascolti record. Del resto Santoro ha confessato di avere nostalgia della Rai lottizzata di qualche anno fa. Forse perché in quella lottizzazione lui aveva un ruolo determinante. Che adesso come produttore indipendente deve riconquistarsi.

  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero