8 febbraio 1949 Vertice fra missini e comunisti in funzione anti-democristiana per le elezioni universitarie

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A Roma, in casa di Luciana Castellina, si incontrano per la terza volta il missino Massimo Uffreduzzi e il comunista Franco Raparelli, per far convergere i voti di missini e...

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A Roma, in casa di Luciana Castellina, si incontrano per la terza volta il missino Massimo Uffreduzzi e il comunista Franco Raparelli, per far convergere i voti di missini e comunisti nelle elezioni universitarie sul nome del primo, in funzione anti democristiana. L’accordo raggiunto, però, salta perché Uffreduzzi non può candidarsi, in quanto accusato di un omicidio commesso nel 1944. La vittima era stata Massimo Gizzio, studente diciottenne, secondo anno di Giurisprudenza. Con Carlo Lizzani, Vincenzo Lapiccirella e altri giovani aveva organizzato manifestazioni all'università e nelle scuole contro gli occupanti nazifascisti. Dopo la liberazione, la Corte d'assise di Napoli giudicò per l'omicidio Gizzo i fascisti Massimo Uffreduzzi, Sergio Bertolani, Carlo Alberto Guida e Giorgio De Michele. Furono tutti assolti, incluso l'esecutore materiale.



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Il Messaggero