Serve riparlarne perché la tragedia sulla via Tiburtina, la sventurata morte di Fulvio De Simone, il ciclista-infermiere amato per la sua bontà, investito e ucciso...
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La sequenza appena ricordata viene ricostruita fin dalle prime indagini e adesso si aspetta che la persona titolare di quest’azione abbia un nome e sia chiamata a risponderne davanti a un giudice. Gli sciacalli della savana sappiamo come agiscono: si avventano sulle carcasse di prede già catturate da felini più nobili. Tra gli umani li troviamo aggirarsi tra le macerie dopo i terremoti e le guerre, le alluvioni, i disastri ma anche nelle corsie degli ospedali, pronti a individuare le vittime da spolpare. Difficile immaginare esseri più lurchi e abbietti nel mondo delle abiezioni. La moglie di Fulvio non perdonerà mai il “suo” sciacallo. Ma ha aggiunto: «Spero almeno che quei soldi siano serviti per mangiare». Lo sciacallo infame e la colomba della bontà.
paolo@graldi.it Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero