Elezioni 2018, Berlusconi il leader più odiato nel web. Il Pd il partito più insultato

Elezioni 2018, Berlusconi il leader più odiato nel web. Il Pd il partito più insultato
ROMA La campagna elettorale volge al termine ma c’è ancora tempo per recuperare e vincere non le elezioni ma la speciale classifica dei leader più insultati...

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ROMA La campagna elettorale volge al termine ma c’è ancora tempo per recuperare e vincere non le elezioni ma la speciale classifica dei leader più insultati sul web. Per ora in testa è Silvio Berlusconi destinatario del 23%degl insulti personali online. Seguono, staccati di poco e a pari merito, il 21%, due Matteo, Renzi e Salvini. 


Il monitoraggio è frutto del lavoro di D-Link, società di ricerca nel settore della tecnologia wireless, che ha analizzato da inizio anno quasi 2 milioni di contenuti (tweet, post,  commenti) legati alle elezioni del 4 marzo.Messaggi inviati ai candidati, ai partiti e ad elettori dai quali emerge che ben 135 mila contengono volgarità o insulti. 15 mila i messaggi che augurano la morte e19 quelli dal contenuto violento. Solo l’11% è definibile a contenuto positivo.

Dopo il “podio”, a seguire ma molto staccati dai primi tre, il presidente del Senato Grasso e il candidato premier del M5S Luigi Di Maio. Il primo raccoglie l’8 % degli insulti, il secondo l’11%.

La società di analisi, impegnata nella campagna “ConnettiResponsabilmente”, ha anche rilevato il dato nei confronti dei partiti.

Al Pd la palma del più insultato con il 39% dei contenuti. Segue il M5S con il 34%,poi la Lega con il 12%, Casapound con il 5% e Forza Italia con il 4%.

Momento topici durante i quali si sono scatenati i maggiori insulti, sono stati il 4 gennaio (sacchetti bio), il 10 gennaio (Berlusconi supporta la candidatura di Fontana in Lombardia), il 18 gennaio (cambio del simbolo del M5S), il 29 gennaio (presentazione delle liste), il 3 febbraio (sparatoria a Macerata), il 12 febbraio (sconti tkt museo Egizio di Torino).

L’elettore più arrabbiato e facile nell’insulto abita nel Lazio che precede la Lombardia.
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Il Messaggero