Manca un mese al voto. Si stanno formando le liste. Gli aspiranti alla fascia tricolore e quelli che anelano ad una poltrona nell'aula Giulio Cesare preparano la sfilata dei...
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Gli esperti di marketing sostengono che la parata di facce e slogan quasi sempre da mercatino dell'usato non sicuro, dove i volti si sovrappongono, serve a poco. La chiassosa galleria non scalfisce la memoria dell'elettore, al massimo gratifica chi espone la propria immagine. Ma tant'è. Quel che ci preme qui affermare è che sia rigoroso da parte di tutti il rispetto degli spazi: le affissioni hanno regole precise.
Temiamo che squadre di attacchini malmostosi si esibiscano in un arrembaggio dei muri liberi, alla ricerca di una visibilità proibita e canaglia. I candidati dovranno impegnarsi al rispetto delle regole dimostrando ancor prima del voto che invocano di rispettare la città, di volerla pulita e presentabile. Se non è accaduto nel passato, e questo giornale ha denunciato severamente ogni abuso, men che meno deve poter accadere oggi. Roma è già ferita dai suoi tanti e drammatici disagi, ha bisogno di senso civico visibile e non solo declamato, di promesse mantenute. Boicotteremo chi imbratta. Si sappia: i cittadini non staranno solo a guardare.
paolo@graldi.it Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero