A Roma, Amintore Fanfani riferendosi alla crisi libanese dichiara che "la costruttiva opera iniziata continuerà nel quadro della solidarietà atlantica e...
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La crisi Libanese del 1958 fu un periodo di disordini politici e scontri di guerriglia in Libano tra maggio e ottobre. Gli scontri videro opposti da un lato i sostenitori del presidente libanese Camille Chamoun, un cristiano maronita noto per la sua linea filo-occidentale, e dall'altro la galassia di movimenti di sinistra-panaraba-marxista guidata dal leader politico druso Kamal Jumblatt (con il suo Partito Socialista Progressista) insieme con il primo ministro Rashid Karame, musulmano sunnita noto per le sue simpatie per il regime nasserista al potere in Egitto.
Dopo alcuni disordini di piazza, le opposte fazioni iniziarono a reclutare milizie armate e a prendere possesso dei principali centri abitati, mentre l'esercito libanese si dimostrava incapace di fermare l'ondata di violenza.La crisi fu risolta grazie all'intervento militare degli Stati Uniti d'America, richiesto da Camille Chamoun in adempimento alla Dottrina Eisenhower e sulla scia del Patto di Baghdad. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero