Dagli exit poll alle certezze: Pd al ballottaggio ovunque, eccetto Napoli, e Cavaliere ancora decisivo

Dagli exit poll alle certezze: Pd al ballottaggio ovunque, eccetto Napoli, e Cavaliere ancora decisivo
Altra notte di exit poll e proiezioni che per ore hanno inchiodato commentatori e presentatori su dati spesso molto fuorvianti. In una fase della politica dove la percezione conta...

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Altra notte di exit poll e proiezioni che per ore hanno inchiodato commentatori e presentatori su dati spesso molto fuorvianti. In una fase della politica dove la percezione conta più della realtà, la pretesa scientificità dei dati forniti appena chiusi i seggi trasforma chiacchiere da bar in valutazioni che il giorno dopo fanno a pugni con i numeri veri. La prima percezione risultata errata è quella relativa a Roma dove Giorgia Meloni oggi scopre di aver perso e anche di molto. Ieri notte veniva data addirittura al ballottaggio con la grillina Raggi. Oggi è lontana di oltre quattro punti da Giachetti.


Batte il rivale nel centrodestra Marchini, ma Fratelli d'Italia e Lega sono costretti a prendere atto che dovranno ancora fare i conti con un Silvio Berlusconi decisivo per i successi della coalizione. Vogliano o no, il Cavaliere c'è, certamente acciaccato specie nella Capitale, ma in grado di essere ancora determinante. La Meloni si scopre invece suddita della Lega che a Roma ha rotto con il Cavaliere mentre a Milano ha stretto un'alleanza con FI e persino con il Ncd portando Parisi a ridosso di Sala. Resta ora da vedere se Parisi a Milano pagherà le contraddizioni di un centrodestra costretto a prender atto che deve ancora bussare alla porta di Arcore e in piena bagarre da leadership.


L'altra percezione errata riguarda il Pd che, eccetto Napoli, va al ballottaggio ovunque. Persino a Roma dove riesce a piazzare Giachetti seppur a distanza dalla grillina Raggi, malgrado Mafia Capitale e la gestione-Marino del Campidoglio. Solo il sindaco di Cagliari Zedda, riesce ad essere riconfermato al primo turno. L'impresa non riesce neppure a De Magistris malgrado sinora a Napoli tutti gli uscenti avessero superato l'ostacolo già al primo turno. A Torino, Fassino stacca di dieci punti il suo competitore malgrado nella notte venisse dato in bilico. A Milano altro flop dei numeri notturni. Sala viene dato per ore ben sopra Parisi. Secondo qualcuno anche di 6-8 punti. Così non è stato ed è forse a questo il risultato più clamoroso che però emerge solo a notte fonda. Renzi era talmente consapevole dei rischi insiti nella consultazione da averla subito derubricata a questione locale senza riflessi sul governo. "Gli elettori fanno zapping sulla scheda" e "non c'è più il bipolarismo, ormai le forze sono tre oltre alle liste civiche", ha spiegato oggi in conferenza stampa. Il neo che impedisce al premier di dirsi pienamente soddisfatto è Napoli dove la candidata Valente non arriva nemmeno al ballottaggio. Le somme si tireranno tra due domeniche, ma la sfida finale resta sempre quella di ottobre. 
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Il Messaggero