Altra notte di exit poll e proiezioni che per ore hanno inchiodato commentatori e presentatori su dati spesso molto fuorvianti. In una fase della politica dove la percezione conta...
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Batte il rivale nel centrodestra Marchini, ma Fratelli d'Italia e Lega sono costretti a prendere atto che dovranno ancora fare i conti con un Silvio Berlusconi decisivo per i successi della coalizione. Vogliano o no, il Cavaliere c'è, certamente acciaccato specie nella Capitale, ma in grado di essere ancora determinante. La Meloni si scopre invece suddita della Lega che a Roma ha rotto con il Cavaliere mentre a Milano ha stretto un'alleanza con FI e persino con il Ncd portando Parisi a ridosso di Sala. Resta ora da vedere se Parisi a Milano pagherà le contraddizioni di un centrodestra costretto a prender atto che deve ancora bussare alla porta di Arcore e in piena bagarre da leadership.
L'altra percezione errata riguarda il Pd che, eccetto Napoli, va al ballottaggio ovunque. Persino a Roma dove riesce a piazzare Giachetti seppur a distanza dalla grillina Raggi, malgrado Mafia Capitale e la gestione-Marino del Campidoglio. Solo il sindaco di Cagliari Zedda, riesce ad essere riconfermato al primo turno. L'impresa non riesce neppure a De Magistris malgrado sinora a Napoli tutti gli uscenti avessero superato l'ostacolo già al primo turno. A Torino, Fassino stacca di dieci punti il suo competitore malgrado nella notte venisse dato in bilico. A Milano altro flop dei numeri notturni. Sala viene dato per ore ben sopra Parisi. Secondo qualcuno anche di 6-8 punti. Così non è stato ed è forse a questo il risultato più clamoroso che però emerge solo a notte fonda. Renzi era talmente consapevole dei rischi insiti nella consultazione da averla subito derubricata a questione locale senza riflessi sul governo. "Gli elettori fanno zapping sulla scheda" e "non c'è più il bipolarismo, ormai le forze sono tre oltre alle liste civiche", ha spiegato oggi in conferenza stampa. Il neo che impedisce al premier di dirsi pienamente soddisfatto è Napoli dove la candidata Valente non arriva nemmeno al ballottaggio. Le somme si tireranno tra due domeniche, ma la sfida finale resta sempre quella di ottobre. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero