Allerta meteo in Rai, è tempo di nuove previsioni

Gemma Favia di RaiNews
Quanti luoghi comuni e frasi fatte ascoltiamo in tv da anni, come se ci parlassero dei pappagalli. Prendiamo le previsioni del tempo che - non va dimenticato - sono seguite quanto...

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Quanti luoghi comuni e frasi fatte ascoltiamo in tv da anni, come se ci parlassero dei pappagalli. Prendiamo le previsioni del tempo che - non va dimenticato - sono seguite quanto i tiggì. Per il meteo le tv commerciali si affidano a ex miss o meteorine raccomandate, che pensano più a sistemarsi tette e capelli pur di impostare la voce con il timbro giusto per spiegare, con personalità e semplicità, che cosa ci aspetta. A noi che prima di uscire di casa pendiamo dalle loro labbra. Col risultato che facciamo indigestione di una accozzaglia di termini recitati a memoria. Spesso anche male e con troppa superficialità. “Guardiamo la carta sinottica”, i “millibar della bassa pressione”, "il vortice situato sul Sahara", come se fossimo tutti dei naviganti ansiosi di sapere da dove arriva il fronte di aria fredda e quale vento lo spinga. Chi guarda le previsioni del tempo in tv se ne sta sul divano di casa e deve sapere se - quando uscirà - pioverà o no. E quanto dura il maltempo. Chissenefrega se la perturbazione arriva dai Balcani o dall’Africa.


Alla Rai continuano a imperversare i colonnelli dell'Aeronautica, che tra un vortice e un altro usano sempre i medesimi modi canonici, quelli che si concludono con una frase degna del repertorio di Gigi Marzullo: "Grazie per la cortese attenzione vi auguro un proseguimento di serata". Tanta banalità ti fa venire la voglia di rispondere: "che cosa ti importa di come proseguirà la nostra serata, pensa piuttosto a far tornare il sole". Ci basta un arrivederci, mica ti dobbiamo dare la mancia come a un parcheggiatore abusivo. Abbiamo già il canone da pagare.
Diciamo la verità: non se ne può più di questi stereotipi superati. Basta guardare le previsioni del tempo nei grandi network inglesi e americani per scoprire che davanti alle telecamere ci sono professionisti doc. Conduttori che bucano il video. Famosi quanto gli anchorman dei talk show. Noi ne abbiamo avuto uno in passato, il migliore, Edmondo Bernacca, l'unico colonnello che diventò un personaggio amatissimo dal pubblico. Il suo segreto era parlare a braccio e spiegare ai telespettatori, con una facilità estrema, tutti i fenomeni meteorologici, come se stesse raccontando una favola al nipotino.

Presentare le previsioni del tempo è come condurre un tiggì o una striscia. Lilli Gruber sarebbe perfetta. Stile anglosassone e sintetica al massimo. Direbbe magari che le perturbazioni arrivano dall’estrema sinistra e che il cielo non è poi così pentastellato come sembra.


Battute a parte, ci vogliono conduttori carismatici pure per il meteo. Dopo gli sforzi di La7, con il bravo Paolo Sottocorona che ha rotto per primo gli schemi tradizionali, c’è un altro canale che sta provando a cambiare con coraggio le vecchie e superate abitudini, si tratta di RaiNews. Il direttore Antonio Di Bella, attento osservatore delle tv internazionali, ha affidato il meteo a una giornalista, Gemma Favia, che di giorno in giorno ha conquistato visibilità e tanti followers sui social, perché oltre alla bella presenza e a una voce chiara, riesce a dare ritmo alla sua conduzione facendo di tutto pur di uscire dai soliti canoni. Come? Con la semplicità, il sorriso e un look sempre originale, che varia dai tubini agli straccali, con tra le mani una penna che si nota quando gesticola (del resto è una giornalista). Tutte armi abituali di cui fa sfoggio nei pochi minuti a disposizione, senza che in sovrimpressione compaia alcuna carta sinottica, sostituita da giganteschi panorami visibili alle sue spalle, che fotografano meglio di qualsiasi cartina la situazione meteo. Evviva!
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Il Messaggero