Cicerone pronuncia l'In Catilinam oratio I, sventando la congiura di Catilina. Cicerone presenta in Senato alcune lettere...
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Cicerone presenta in Senato alcune lettere anonime che accusano Catilina di cospirazione contro la Repubblica, radunando uomini in armi attorno a Fiesole, pur non potendo provarlo. Cicerone inoltre sostiene che Catilina abbia fatto offerte a varie tribù in Gallia per assicurarsi alleati, ma la tribù degli Allobrogi avrebbe rifiutato l'offerta e l'avrebbe resa pubblica avvertendo con lettere Cicerone stesso.
Con queste premesse, e con un probabile broglio elettorale, nelle elezioni Catilina viene sconfitto da Murena, personaggio gradito al Senato. La questione dei brogli venne sollevata non da Catilina ma da Servio Sulpicio Rufo, un altro dei non eletti, e da Catone, uomo tutto d'un pezzo e notoriamente ostile a Catilina. Cicerone difende Murena dalle accuse di brogli e attacca Catilina, denunciandone la presunta congiura; Catilina è costretto a una fuga in Etruria, che però definirà "esilio volontario". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero