Muore a Roma Alfredo Rocco, politico e giurista al cui nome è legato il codice penale da lui varato. Figlio di un ingegnere,...
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Figlio di un ingegnere, la sua famiglia fu definita da Indro Montanelli "un allevamento di cavalli di razza": tutti i suoi quattro figli emersero nel Novecento sul piano nazionale come grandi giuristi: oltre ad Alfredo, Arturo (professore di diritto e procedura penale alle universita' di Sassari, Napoli e Roma, fondatore della scuola moderna del tecnicismo giuridico), Ugo (professore ordinario di diritto processuale civile a Napoli) e Ferdinando, presidente del Consiglio di Stato dal 1947.
Alfredo fu professore ordinario di Diritto commerciale all'Università di Urbino e Macerata, poi di Procedura civile a Parma, tenne la cattedra di Diritto commerciale all'Università di Padova, dal 1910 al 1925, e successivamente quella di Legislazione economica dell'Università La Sapienza di Roma, di cui fu rettore dal 1932 al 1935.
Eletto nel 1921 alla Camera dei deputati del Regno d'Italia, della quale fu Presidente nel 1924, più volte sottosegretario, dal 1925 al 1932 fu ministro della Giustizia e degli Affari di culto e promosse la codificazione penale del fascismo, firmando il codice penale e quello di procedura penale del 1930, e conciliando la scuola penale Classica e quella Positiva col sistema del cosiddetto "Doppio Binario", ovvero l'alternanza fra pena e misura di sicurezza. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero