Si difendono, prendono le distanze e accusano altri: «Non siamo stati noi, non l’abbiamo neanche toccato quel ragazzo», spiegano di fronte al gip di Velletri i...
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Willy Monteiro, il mistero delle telefonate ai fratelli Bianchi di 2 amici in piazza
Colleferro, il campione di boxe Blandamura: "Non chiamateli pugili, sono vigliacchi"
" Quelli non c'entrano niente con il pugilato e le MMA. Quelli sono solo dei grandissimi vigliacchi e noi non siamo bestie come loro". Emanuele Blandamura ha la boxe nel sangue e, come tanti, ha compreso, allenamento dopo allenamento, che "il pugilato non è solo l'uomo che tira colpi".
LE TESTIMONIANZE Due testimonianze diverse che si incrociano ma non si sovrappongono e raccontano, invece, la stessa dinamica. Chiara, pulita. La prima, raccolta dai carabinieri della compagnia di Colleferro che indagano sul caso, è quella di un amico di Willy che era con lui quel sabato maledetto e che avrebbe visto chiaramente uno dei due fratelli scagliarsi contro il 21enne con un calcio. Che sia stato proprio quel colpo a cagionare la morte del giovane lo dovrà stabilire l’autopsia che sarà svolta oggi al policlinico universitario di Tor Vergata. Ma a prescindere dall’esito dell’esame, dimostrebbe comunque la partecipazione di almeno uno dei due fratelli al pestaggio. L’altra testimonianza, racchiusa nell’informativa trasmessa alla Procura di Velletri, non è di un altro amico di Willy ma di un compagno del gruppo dei Bianchi e sarebbe quella del quarto uomo arrestato, Francesco Belleggia, che con un braccio rotto, avrebbe detto di aver visto sempre lo stesso fratello - indicato dal primo testimone - scagliarsi contro il 21enne. Due deposizioni ritenute valide e credibili dagli inquirenti la notte tra sabato e domenica a tal punto da procedere con l’arresto dei due fratelli che ieri, invece, di fronte al gip hanno sostenuto un’altra versione, ritagliandosi il ruolo di «pacieri» in una rissa scoppiata all’inizio, di fronte al locale “Due di picche” tra due ragazzi. «Non lo abbiamo toccato Willy - hanno detto Marco e Gabriele - Siamo intervenuti per dividere, abbiamo visto un parapiglia e siamo arrivati per dividere. Abbiamo sbracciato ma il ragazzo non è stato colpito da noi, non ricordiamo neanche di averlo visto a terra». Insieme ai fratelli Bianchi e a Francesco Belleggia è stato arrestato anche un quarto amico, Mario Pincarelli che solo lo scorso 21 agosto aveva mandato a terra un vigile urbano di Artena colpevole di avergli detto di indossare la mascherina anti-Covid in piazza. Pincarelli ha negato le accuse aggiungendo di non aver avuto nessun ruolo attivo nel pestaggio. C’è anche un quinto uomo, amico dei Bianchi e in comitiva con loro quella sera, V. E. T. che è rimasto nell’auto intestata al fratello maggiore dei Bianchi sabato scorso e al momento si trova a piede libero ma anche lui è un testimone oculare come ha spiegato il suo avvocato «e sarà pronto a dare la sua versione sui fatti nel momento in cui sarà convocato dalla Procura».
LA DINAMICA Finora appare chiara la dinamica iniziale della rissa, riferita anche da altri testimoni che sabato scorso si trovavano nella piccola piazzetta a pochi passi dal Municipio e dietro gli alloggi della stazione dei carabinieri.
Il Messaggero