Roma, Luxuria aggredita da pusher al Pigneto: «Ho paura»

Roma, Luxuria aggredita da pusher al Pigneto: «Ho paura»
Nuova aggressione, ieri sera, per l'ex parlamentare Vladimir Luxuria protagonista negli ultimi tempi di una battaglia contro lo spaccio di droga al Pigneto, il quartiere...

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Nuova aggressione, ieri sera, per l'ex parlamentare Vladimir Luxuria protagonista negli ultimi tempi di una battaglia contro lo spaccio di droga al Pigneto, il quartiere romano dove risiede ormai venti anni.








L'aggressione e le offese «Erano le 19 circa quando stavo rientrando a casa - ha raccontato - quando un gruppo di persone straniere mi ha circondata, a loro poi si sono aggiunte anche altre persone. Mi hanno insultata sbattendomi addosso bustine di droga. Poi mi hanno minacciata di morte se avessi continuato a disturbarli nei loro affari. Una donna poi, credo una loro conoscente, si è messa in mezzo riuscendo ad evitare che l'aggressione diventasse fisica e sono riuscita ad entrare nel portone di casa. Anche un ragazzo che lavora nel vicino locale si è mosso in mia difesa».



«Ho paura» Sul posto è poi giunta la polizia, ma nel frattempo il gruppo di aggressori era scappato. «Ho paura», afferma ancora scossa Luxuria che racconta anche di un quartiere ormai cambiato: «Il Pigneto era un piccolo borgo felice, ma ora non è più così. È demoralizzante». Cambiare casa? «Io amo la mia abitazione e non vorrei farlo - aggiunge - spero di non esservi obbligata e di sentirmi invece protetta dallo Stato. Comunque dovrò modificare la mia vita. Mi sono esposta, sanno dove abito e quindi dovrò stare più attenta. Il Pigneto era un angolo di paradiso, ma ora è vittima di una vera e propria occupazione del territorio da parte degli spacciatori con risse continue. Lo Stato deve fare qualcosa».



La solidarietà di GayCenter «Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza a Vladimir Luxuria per l'aggressione di cui è stata vittima al Pigneto. Ci aspettiamo che a Luxuria arrivi la solidarietà di molti anche dalle istituzioni e dalla politica. Anche perché questa aggressione sembra dovuta per l'impegno di Vladimir a favore della sicurezza e della legalità nel suo quartiere, cosa che le deve rendere merito e non violenza». Così in una nota Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gay Center.
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Il Messaggero