Calcio, rissa tra tifoserie avversarie: aggredito anche un disabile, partita sospesa ad Aprilia

Il campo Primavera dove è avvenuta la rissa
La rissa sugli spalti, la partita sospesa, un invalido buttato a terra durante i tafferugli e uno scambio d’accuse a suon di comunicati al “veleno” tra la Virtus...

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La rissa sugli spalti, la partita sospesa, un invalido buttato a terra durante i tafferugli e uno scambio d’accuse a suon di comunicati al “veleno” tra la Virtus Nettuno e la Cavese, squadre che militano nel campionato di Eccellenza di calcio, girone B. Le due formazioni erano in campo al centro “Primavera” di Aprilia - dove quella nettunese disputa le gare interne - quando in avvio di ripresa si è scatenato il parapiglia. La gara era sul 2-0 per la Virtus, secondo la quale «alcuni tifosi ospiti hanno aggredito degli spettatori verdeazzurri, scatenando una rissa sugli spalti, che ha poi destato l’interesse dei giocatori in campo, con gli atleti della Cavese che si sono riversati in massa verso la recinzione laterale del campo, spingendo con veemenza contro la rete». Una situazione sedata qualche minuto dopo, ma il triplice fischio del direttore di gara c’era ormai già stato. Tutti negli spogliatoi.

La versione della Cavese è altra: «Durante lo svolgimento della partita un genitore della squadra di casa ha aggredito prima verbalmente e poi con i fatti alcuni supporter della Cavese presenti sugli spalti, in particolare il padre del nostro capitano che tra l’altro ha problemi di deambulazione. Un atto che non merita commenti e che sicuramente ha contribuito ad agitare il clima». Di sfottò e parole pesanti parlano testimoni non coinvolti nella vicenda. Cosa ci fosse in palio in una partita di Eccellenza e per di più di fine stagione, tanto da arrivare a una rissa, resta un mistero.

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Il Messaggero