Virgilio, effetto occupazioni e "festini" sulle iscrizioni: in 3 anni perso il 20% degli studenti

Il Virgilio Occupato
Saranno stati i festini a base di alcol e “spinelli” durante le occupazioni, oppure lo spaccio di hashish a ricreazione, alla luce del sole, nel grande cortile di via...

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Saranno stati i festini a base di alcol e “spinelli” durante le occupazioni, oppure lo spaccio di hashish a ricreazione, alla luce del sole, nel grande cortile di via Giulia. Lo stesso dove, ormai ogni autunno, viene affisso lo striscione rosso “Virgilio Occupato”, in concomitanza con lo stop forzato delle lezioni deciso sempre da una minoranza di studenti. Quel che è certo è che nell’ultimo triennio, i dati del Ministero dell’Istruzione fotografano una vera e propria fuga da quella che, un tempo, era una scuola in “overbooking”, dove i genitori facevano a gara per iscrivere i propri figli. Non è più così, da molto tempo. Da quando, cioè, sui giornali si sono susseguiti i racconti delle occupazioni e del modus operandi di quei “clan” che dettano legge tra le mura della scuola.




Ecco la fotografia: nell’anno scolastico del 2015/2016, gli studenti erano, nel complesso, 1443 (un dato inferiore ai 1800 di qualche anno prima, come ricorda Mario Rusconi, presidente dell’Associazione Nazionale dei presidi del Lazio), di cui 331 iscritti alle classi prime. Nel dicembre del 2015, una delle occupazioni più durature: 15 giorni e migliaia di euro di danni. L’anno seguente, gli studenti complessivi scendono a 1371, mentre quelli del primo anno calano a 253 unità. A marzo di quell’anno scolastico, i carabinieri arrestano uno studente-pusher, dopo averne “attenzionati” altri 4 e aver seguito i “movimenti” degli spacciatori (tutti noti, da tempo, alle forze dell’ordine e agli studenti). Anno scolastico 2017/2018, si passa a 1312 studenti, di cui 262 iscritti al primo anno. La flessione continua, lenta e apparentemente inesorabile. A ottobre, la nuova occupazione, condita da immagini inequivocabili (diffuse dal Messaggero) di festini, con ingresso a pagamento, a base di alcol e dove venivano venduti vari tipi di droghe. Arriviamo a quest’anno scolastico: gli iscritti scendono a 1284, con 251 al primo anno: si è passati dalle 57 classi totali del 2015/2016 alle attuali 52. Un trend che non segue quello di altre scuole centrali, come il Visconti e il Cavour: qui gli studenti sono addirittura aumentati. E il prossimo anno scolastico? Le iscrizioni si chiuderanno a fine gennaio. 
 
«Ho fatto di tutto per iscrivere mia figlia ad una scuola vicina, il Colonna, totalmente diversa – ammette una mamma – L’ho fatto per tutelarla, perché non mi sentivo sicura per lei: lì dettano legge in pochi». «Un tempo c’era la corsa al Virgilio – ricorda Rusconi – Oggi è il contrario. Questo è l’effetto delle occupazioni che sono una violazione della legalità e che spaventano i genitori». E gli studenti? Alcuni sembrano preoccuparsene, ma in pochi hanno il coraggio di esprimere il dissenso: contestare i violenti, difensori dell’illegalità diffusa, significa diventare oggetto di derisione e minacce, sui social, e non solo. 

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Il Messaggero