Villa Borghese, cade un albero colpito da fulmine. Il marito della donna ferita: «A Roma non ci torniamo più»

«Era la prima vacanza nella Capitale ed è successo questo: troppa paura»

Alexander Zokalj, che tutti però chiamano Sasha, è seduto nella sala d’aspetto del pronto soccorso dell’ospedale Umberto I. Sono le 18.30 e aspetta con...

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Alexander Zokalj, che tutti però chiamano Sasha, è seduto nella sala d’aspetto del pronto soccorso dell’ospedale Umberto I. Sono le 18.30 e aspetta con ansia di poter parlare con i medici. Ha i jeans grigi macchiati di sangue, quello di sua moglie Renata che intorno alle 16.30 ieri pomeriggio è stata colpita da un albero a piazzale delle Canestre, nel cuore di villa Borghese, mentre con i due figli aspettavano alla fermata un autobus. L’albero le è caduto addosso travolgendola, dopo che un fulmine lo ha spezzato in due neanche fosse un foglio di carta velina. «È stato un incidente», dice l’uomo mentre abbraccia i suoi figli adolescenti che piangono e che per un soffio non sono rimasti feriti dal crollo. Sua moglie è nella sala d’emergenza, è arrivata in ospedale in codice rosso, non sarebbe in pericolo di vita, la tac, a cui i sanitari del Dipartimento d’emergenza l’hanno sottoposta subito dopo il suo arrivo, ha dato esito negativo. Tuttavia le sue condizioni restano delicate: ha riportato una ferita alla testa, la frattura del malleolo nonché un comprensibile choc. La loro è una famiglia croata arrivata soltanto venerdì nella Capitale per visitare la città eterna. Il profilo Facebook di Renata racconta la gioia di questa vacanza, sognata da tempo e rimandata più di una volta a causa della pandemia. Le foto postate sul social narrano la spensieratezza di una famiglia serena e felice prima della tragedia: la visita al Colosseo, all’Altare della Patria, ai Fori Imperiali. «Ha deciso mia moglie di venire qui - dice Sasha - questa è la prima volta che visitiamo Roma ma credo che sarà anche l’ultima».

 

 


Signor Zokalj, cosa è accaduto mentre eravate a Villa Borghese?
«Volevamo andare al laghetto di Villa Borghese perché mia figlia ci teneva a visitarlo, al mattino eravamo andati a visitare il Vaticano, ci eravamo incamminati ma poi ad un certo punto il tempo ha iniziato a guastarsi, stava per piovere e allora abbiamo deciso di prendere l’autobus per tornare nell’appartamento dove soggiorniamo e poi quel colpo».

 


Si riferisce al fulmine che ha colpito in pieno l’albero crollato poi addosso a sua moglie.
«C’era stata un’esplosione prima e ho pensato fosse una bomba, abbiamo avuto un attimo di esitazione poi l’albero è caduto ed è caduto su mia moglie e io e i miei figli siano riusciti a schivarlo».

 

 


È stata una disgrazia.
«Esattamente, anche se io in vita mia non ho mai visto un fulmine abbattersi su un albero».

 


Immagino sia molto provato e preoccupato, ma si ricorda la dinamica del crollo?
«Abbiamo visto l’albero crollare, mia moglie correva ma correva proprio sotto all’albero, è caduta e poi il fusto e anche i rami l’hanno colpita dappertutto».

 


Quando eravate arrivati a Roma?
«Solo venerdì, noi viviamo in una piccola città vicino a Zagabria, stamattina (ieri ndr) eravamo andati in giro, a San Pietro, poi questa tragedia».

 

 


Come mai proprio Roma? È la prima volta che visitate la Capitale?
«Sì, non eravamo mai venuti, è stata mia moglie Renata a sceglierla come destinazione per una breve vacanza, un lungo weekend con i figli. Eravamo tutti entusiasti di visitare la città per la prima volta ma dopo quello che è successo credo che non torneremo mai più».

 

 


Ha avuto modo di parlare con sua moglie dopo l’arrivo in ospedale?
«Non le ho potuto parlare e ancora non ho parlato con i medici, sono solo entrato un attimo e l’ho vista da lontano».

 


I vostri prossimi programmi quali erano?
«Avremmo voluto vedere questo laghetto e poi avremmo cercato un posto per mangiare qualcosa e saremmo rientrati nell’appartamento vicino a San Pietro». 

 


E nei prossimi giorni?


«Abbiamo un volo per tornare a casa lunedì ma non so se potremmo prenderlo». 

 

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Il Messaggero