Un progetto per un impianto di messa in riserva e trattamento di rifiuti speciali non pericolosi di natura inerte, a due chilometri da Villa Adriana. Il consiglio comunale di San...
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«Se chi amministra non si rende conto dell’importanza dei luoghi, siamo messi male. Combatteremo con ricorsi al Tar e manifestazioni. Sarebbe la prima discarica sugli acquedotti romani, al centro di un distretto turistico che comprende alcune zone paesaggistiche più importanti al mondo, a due passi dalla Capitale», tuona Urbano Barberini, presidente dell’associazione Ponte Lupo e portavoce di Salviamo Villa Adriana. «La discarica - sottolinea l’ex assessore - andrebbe a prendere il posto di oltre tremila ulivi e vigne in uno dei pochi scorci ancora incontaminati dell’agro romano antico»
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«Grave preoccupazione» espressa anche dal direttore dell'Istituto Villa Adriana e Villa d’Este - Villae, Andrea Bruciati. «Ci auguriamo che tutte le istituzioni preposte alla tutela e al governo del territorio effettuino scelte concordi in difesa del paesaggio, dell’inestimabile patrimonio culturale che Villa Adriana rappresenta e, non da ultimo, della qualità della vita della popolazione locale. Restiamo aperti e disponibili al confronto su un’idea comune di sviluppo sostenibile da portare avanti in sinergia con il territorio» conclude Bruciati.
Il Messaggero