Chissà l'emozione di Marguerite Yourcenar nel vedere questa meraviglia rinascere. Lei che proprio qui, nel Teatro Marittimo, monumento icona leggendaria di Villa...
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IL RACCONTO
«Il pubblico può accedere fino al peristilio - spiega Bruciati - camminare lungo quell'anello d'acqua che era un'autentica piscina dove Adriano poteva anche nuotare. E ci si può affacciare sull'isola centrale, un tempo collegata solo da due ponti in legno che all'occorrenza venivano alzati». Il consolidamento e la pulizia (fondi Cipe) rendono più leggibile la sequenza vertiginosa di colonne ad anello, il tratto di volta conservato, e tutta la sequenza degli spazi dell'isola. «Siamo nell'area privata della villa, la meno auto-celebrativa e di rappresentanza di Adriano, ma luogo di ritiro e di pensiero - dice Bruciati - L'isola, d'altronde, è un appartamento assolutamente completo: c'è l'atrio, il triclinio, lo studiolo, e due camere da letto con relativo bagno oltre ad un impianto termale e uno spogliatoio. Tutto è concepito con una grande raffinatezza estetica, espressione di una civiltà all'apogeo dal punto di vista culturale». E va immaginato come alcova d'amore nell'interpretazione più romantica con il suo Antinoo: «È lecito - commenta Bruciati - Antinoo muore nel 130 d.C. e il teatro viene concluso nel 125. Possiamo ipotizzare che questo fosse il suo luogo di frequentazione sentimentale». Già, la frequentazione sentimentale echeggia in tutto questo monumento. «Ma il fatto che un imperatore deifichi e glorifichi il proprio amante, in modo ufficiale - avverte Bruciati - è il segno di una scelta rivoluzionaria per una società dell'epoca. Per questo il monumento restituisce un portato storico e umano su cui ancora oggi storici e archeologi dibattono». Il percorso di visita è un colpo al cuore, specchio dell'universo intimo di Adriano: «Il Teatro Marittino si collega ora alla Sala dei Filosofi, interpretata ormai come la biblioteca privata dell'imperatore, anch'essa coinvolta dal restauro», precisa Bruciati. Un primo traguardo, quello del direttore, in un piano di valorizzazione che punta ad aprire nei prossimi mesi altri siti. Un lavoro ambizioso: «Quando si entra a Villa Adriana si avverte subito uno scarto - conclude Bruciati - Da Leonardo al Borromini fino a Le Corbusier, i geni hanno visto in queste cortine murarie visioni uniche che hanno stimolato la loro creatività. D'altronde, qui Villa Adriana raccoglie le proiezione di una vita affascinante, fatta di viaggi e culture. Oggi è un grande messaggio».
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Il Messaggero