Stop agli extra dei vigili, multe a rischio Mille agenti minacciano di non recapitare più i verbali a domicilio

Stop agli extra dei vigili, multe a rischio Mille agenti minacciano di non recapitare più i verbali a domicilio
Il Comune non paga, notifiche a rischio. Saranno contenti gli automobilisti multati, un po’ meno le casse di Palazzo Senatorio, che potrebbero veder sfumare per migliaia e...

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Il Comune non paga, notifiche a rischio. Saranno contenti gli automobilisti multati, un po’ meno le casse di Palazzo Senatorio, che potrebbero veder sfumare per migliaia e migliaia di euro per l’ennesima protesta dei vigili urbani.




Il rischio è quello della prescrizione per migliaia di verbali di violazione al codice stradale che i pizzardoni stanno evitando di consegnare a domicilio, come dovrebbero fare in base agli accordi. Sul piede di guerra mille agenti della Municipale (dei 6500 circa in servizio) che chiedono il rispetto di un accordo siglato dal Comune che riconosciuta loro la qualifica di «messi comunali» per le notifiche (comprese le determine dirigenziali, le ordinanze e le attività connesse), lavorando ovviamente al di fuori dell’orario di servizio. Per ogni contravvenzione consegnata al cittadino l’agente percepisce 2,10 euro lordi (il trasgressore paga 13,88 euro per legge). E per portare a termine il lavoro ognuno usa la propria auto e non i mezzi di servizio, e si paga anche la benzina. Ma ad aprile nella busta paga gli agenti non hanno trovato il compenso dovuto per le notifiche (riefrito a febbraio), che mediamente si aggirava sui 2/300 euro mensili. Una decurtazione che per ora non avrebbe avuto alcuna spiegazione ufficiale, ottenendo di riflesso la minaccia degli agenti di sospendere il servizio.



LE DIFFIDE

Le prime due diffide per il comportamento dell’amministrazione comunale sono partite dall’Ospol-Csa attraverso una lettera firmata da Stefano Lulli, e dall’Arvu, l’associazione europea dei vigili guidata da Mauro Cordova. E c’è stata anche la mobilitazione degli uffici legali per valutare una contromossa pratica da attuare, visto che molti agenti si trovano a fare i conti con la quotidianità di bollette e mutui da pagare. Ancora oscuri i motivi che avrebbero spinto l’amministrazione a decurtare il dovuto, trattenendolo nelle casse comunali. Negli uffici di Roma Capitale qualche impiegato si è spinto oltre, addossando la responsabilità agli ispettori del Mef (ministero Economia e Finanze) che da tempo hanno dichiarato l’illeggitimità dei cosiddetti salari accessori, che tuttavia non hanno nulla a che vedere con i rimborsi reclamati dai vigili. La loro protesta potrebbe avere ricadute pesanti proprio sugli incassi del Comune, visto che i vigili hanno già annunciato che sospenderanno il servizio notifiche, costringendo l’amministrazione a rivolgersi a un operatore esterno, dove mediamente si pagano dai 5 ai 10 euro a notifica (più del doppio di quanto costa oggi). Ma un’operazione del genere prima di andare in porto, potrebbe mandare in soffitta decine di migliaia di verbali attualmente in attesa di essere notificati.



NUOVA PROTESTA


Per Luigi Marucci, presidente nazionale dell’Ospol, che proprio un paio di mesi fa aveva firmato una tregua con il Comune strappando la promessa scritta per una copertura assicurativa per il personale e per nuovi strumenti di autodifesa, si potrebbe arrivare allo sciopero. Una situazione «disastrosa», gli fa eco Cordova che parla di una serie di azioni legali, «perché è diventato l’unico modo per riuscire a parlare con questa amministrazione». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero