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Droni, fototrappole, biciclette: i problemi del Corpo della Polizia locale di Roma Capitale proseguono. Dopo le proteste e le lamentele per la sostanziale assenza dei vigili in strada - la doppia e tripla fila ormai sono una regola ovunque; gli incroci pericolosi sono scarsamente presidiati - si aprono tre nuovi fronti: quello dei dieci droni presentati in pompa magna ad agosto 2021 da Virginia Raggi e mai entrati in funzione; quello delle biciclette a pedalata assistita presentate dall'allora assessore ai Trasporti, Pietro Calabrese, e ritenute dal comando «totalmente inutilizzabili»; e, infine, quello delle fototrappole per pizzicare gli zozzoni che disseminano di rifiuti le strade della città. Queste ultime disattivate più o meno da giugno scorso a causa del mancato rinnovo dell'appalto.
LE GIUSTIFICAZIONI
I droni - secondo molti blogger romani - sono rimasti a terra per mancanza dell'assicurazione obbligatoria per legge.
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Capitolo biciclette. Quelle gentile omaggio del duo Raggi/Calabrese erano dieci ed erano state offerte in comodato d'uso dalla Lime: rosso aragosta, col cestino porta oggetti montato sul manubrio. Praticamente una bici da passeggio che, ovviamente, il Comando, in silenzio, ha ritenuto di non utilizzare mai. Però è stato dato il via libera ad un acquisto di 30 Mountain bike a pedalata assistita (3mila euro di costo ciascuna), bianche con livrea dei Vigili. Le prime due dovrebbero essere presentate il 13 ottobre, giorno della festa del Corpo. Le altre 28 dovrebbero arrivare entro novembre e saranno assegnate al reparto Tutela Fluviale e al Gruppo Sicurezza Sociale Urbana.
Infine, questione fototrappole. A giugno scorso è scaduto il bando per la gestione di 30 fototrappole. Il Comando, con una serie di modifiche interne all'organigramma del Corpo, ha deciso l'acquisto di 60 nuove telecamere (200mila euro circa il costo totale) che sono arrivate da qualche giorno: «Sono già a disposizione», dicono dal Comando. E mentre prima erano appannaggio esclusivo del Nucleo Ambiente e Decoro (NAD) dei Vigili, ora saranno distribuite equamente a tutti i 15 gruppi territoriali oltre che al NAD stesso «Con l'obiettivo di rendere più capillarmente diffuso il servizio».
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Il Messaggero