Vigili, direttiva del comandante: «Sarà promosso chi fa più multe»

Vigili, direttiva del comandante: «Sarà promosso chi fa più multe»
Per gli automobilisti romani si prepara un 2014 “lacrime e sangue”. Il comandante della Polizia Municipale, Raffaele Clemente, in una direttiva ...

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Per gli automobilisti romani si prepara un 2014 “lacrime e sangue”. Il comandante della Polizia Municipale, Raffaele Clemente, in una direttiva


intitolata «Facilitazione del Traffico Urbano», parla apertamente di aumento del numero delle multe, delle rimozioni e dell’uso delle ganasce aggiungendo che - testuale - «tali indicatori di risultato verranno inseriti a pieno titolo nel sistema di valutazione dei dirigenti e dei dipendenti del corpo». Traduzione: i vigili che faranno più contravvenzioni avranno una “pagella” migliore degli altri. Cosa che rischia di ricadere, a pioggia, su centinaia di migliaia di cittadini.

Chi trasgredisce le regole del Codice della Strada ovviamente non può aspettarsi una medaglia anche se a Roma - non è un mistero - certe multe (basta pensare ad alcuni divieti di sosta) diventano spesso quasi inevitabili. Ma è impossibile non notare, con altrettanta franchezza, che la “direttiva” di Clemente, scelto personalmente dal sindaco Marino come nuovo dirigente dei vigili, arriva dopo quattro anni in cui il numero delle contravvenzioni a Roma è inesorabilmente sceso. La crisi economica, la conseguente riduzione della circolazione e l’attenzione dei cittadini a non buttare soldi dalla finestra ha fatto un piccolo “miracolo”. Nel 2010 i verbali furono 2 milioni e 668 mila, l’anno scorso 2 milioni scarsi e questo, per le casse del Campidoglio, non è propriamente manna dal cielo.



DIRIGENTI PERPLESSI

Il piano, presentato nei giorni scorsi al Campidoglio e ai dirigenti della Municipale (alcuni comandanti non hanno nascosto profonde perplessità), «avrà una durata di nove mesi» con «previsione di una interruzione a luglio e agosto». Insomma: la guerra è in corso, ma d’estate ci sarà una tregua. Le finalità, scrive il comando, sono la «facilitazione del traffico, la diminuzione dei tempi di percorrenza dei mezzi di trasporto pubblico». Si prevede anche una «pluralità di azioni, informative, di sensibilizzazione e repressivo operative con l’inserimento di innovazioni tecnologiche» per la rilevazione delle infrazioni.


«L’obbiettivo del progetto - si legge nel documento - è ottenere più efficaci risultati in ambito di fluidificazione, aumentando la presenza degli operatori e assicurando il controllo su porzioni di territorio più ampie». Nessuno, ovviamente, può mettere in discussione certe finalità. Il problema è che non esistono criteri per dire con certezza se il traffico migliora oppure no. Mentre il numero delle multe - quello sì - è un fatto matematico. E il barometro prevede di nuovo “tempesta”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero