Teoricamente perfetto, potenzialmente disastroso. Il cosiddetto “Street Control”, il sistema presentato mesi fa come l'arma finale (e ipertecnologica) per multare le auto...
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I NUMERI
Lo “Street Control”, una telecamera montata sul tetto delle auto dei vigili, è in agguato da novembre. La Municipale ha in tutto cinque apparecchi. Li gestisce il Gruppo Intervento Traffico diretto dalla vicecomandante del corpo Raffaella Modafferi. É lì che si decide dove, come e quando dislocare le macchinette: l'apparecchio percorre le strade e le immagini - zac - riprendono i veicoli in doppia fila. Le multa media, poi redatta in ufficio, è di 70 euro. Il comando stima di fare 30 mila verbali al mese. Il che si tradurrebbe in un introito per il Comune - a carico dei trasgressori - di ben due milioni di euro supplementari ogni trenta giorni.
L'ASSURDO
Ma ora si scopre che il sistema avrebbe piedi d'argilla. Un cittadino giorni fa ha ricevuto un verbale di novembre. «Via Prenestina, sostava affiancato ad altri veicoli», si legge. «Motivo della mancata contestazione: assenza del trasgressore». Il guidatore è andato a fondo, tanto più che la moglie lo aveva preso di petto: «Che ci stavi a fare lì?». Sospetti e dissapori. All'Ufficio Contravvenzioni la verità. Una macchina dei vigili aveva filmato l'auto del malcapitato mentre era in fila, insieme ad altre, dietro un carro funebre. «Mi hanno pure dato la foto - spiega il cittadino - I funerali non sono sanzionabili e poi, visto che ero lì, perché i vigili non hanno contestato a voce l'ipotetica infrazione? Stavo ripartendo dietro al carro funebre, altro che assente».
LO SCENARIO
Il pasticcio potenzialmente è enorme. Decine di migliaia di persone, paralizzando l'Ufficio Contravvenzioni, potrebbero chiedere lumi sui verbali dello “Street Control”. Le multe non fanno il minimo cenno all'esistenza delle foto e all'impiego di mezzi tecnologici: ricorsi assicurati a valanga. D'altronde i giudici di pace da anni annullano senza pietà le multe degli autovelox in cui non vengono indicati tipo e omologazione delle macchinette. «Se certi sistemi vengono utilizzati in modo scriteriato solo per fare cassa - dice Gabriele Di Bella, lo storico sindacalista dei vigili che anni fa guidò la guerra alle “multe pazze” - è chiaro che si può finire malissimo». E siamo solo all'inizio. Il 10 dicembre lo “Street Control” è stato usato attorno all'Olimpico (lo stadio durante le partite è una specie di area franca) mentre si giocava Roma-Manchester di Champions. I verbali sono in arrivo e i tifosi potrebbero arrabbiarsi di brutto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero