LE PROTESTE Strike. Fossimo su una pista da bowling, ci sarebbe da complimentarsi. Invece siamo a viale Libia, dove i birilli gialli della corsia preferenziale posizionati meno di...
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Strike. Fossimo su una pista da bowling, ci sarebbe da complimentarsi. Invece siamo a viale Libia, dove i birilli gialli della corsia preferenziale posizionati meno di una settimana fa sono stati in buon numero già abbattuti. «Li hanno messi lunedì, e già due giorni dopo non ce n'era più uno in piedi», racconta una commessa, indicando il cordolo spoglio. «Gli operai sono passati a risistemarli più di una volta, ma il risultato è sempre questo», dice un'altra esercente della strada. Il perché non è difficile da intuire: vuoi per disattenzione, vuoi per schivare vetture in sosta mal parcheggiate, degli automobilisti che salgono con una o più ruote sulla barriera si fatica a tenere il conto. Il risultato? Cordolo dimezzato resta la striscia di plastica ancorata all'asfalto e ai bordi del marciapiede un cimitero di birilli accartocciati, che «a volte schizzano pure addosso ai passanti», lamenta qualcuno. Il tratto più malmesso è quello da piazza Santa Emerenziana a piazza Gimma, verso ponte delle Valli: in un centinaio di metri, di birilli ancora in piedi se ne contano sì e no 4. Ma anche sul lato opposto il cordolo non scoppia di salute, con buchi in ogni dove e decine di paletti divelti. Va meglio su viale Eritrea, dove la barriera a protezione della preferenziale sembra resistere. Nelle scorse settimane infatti non erano mancate le proteste contro i paletti, installati dal Comune per velocizzare gli autobus. L'esito? Per ora, un bowling a cielo aperto.
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Il Messaggero