Il “turismo lento”: una grande opportunità di rilancio per Roma e per i Castelli Romani. Nell’anno dei “Cammini Europei”, la Regione Lazio...
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Si tratta di una fitta rete di sentieri boschivi, vie rurali, interpoderali e anche alcuni tratti in asfalto che, collegandosi ai santuari della cristianità, vogliono offrire ai turisti che camminano un’immagine suggestiva e naturale del territorio laziale. «Con questo progetto - spiega il consigliere regionale del Pd, Michela Califano - andremo a recuperare in maniera concreta la via Francigena, il territorio più nascosto, borghi e paesaggi poco battuti dal flusso internazionale e nazionale. Lo Stato ha stanziato 20 milioni, al Lazio ne andranno due».
Ai Castelli Romani la via Francigena del sud attraversa i comuni di Albano Laziale, Castel Gandolfo, Ciampino, Marino, Nemi, Rocca Di Papa, Velletri, Cave, Gallicano Nel Lazio, Genazzano, Palestrina e Zagarolo. Gli itinerari del territorio sono già attivi e percorsi da centinaia di turisti. Il percorso da Formia ai Castelli è stato tracciato nel 2006 dal “Gruppo dei Dodici” che hanno affisso la segnaletica e stipulato convenzioni con enti religiosi, agriturismi e luoghi di ristoro per permettere ai pellegrini di rifocillarsi e riposarsi. Nel 2015 la via Francigena del sud è stata percorsa da migliaia di turisti nel tragitto dalla Norvegia a Roma.
«Aspettiamo - afferma Giancarlo Forte, presidente del Gruppo dei Dodici - la certificazione della Francigena del Sud che è già attiva da anni. Il problema più importante è quello di mettere in sicurezza il percorso. Abbiamo stretto contatti con tutti i comuni per portare a termine questo progetto che sicuramente darà valore aggiunto al territorio». La Regione Lazio ha messo a disposizione dei fondi proprio per adeguare la cartellonistica, per mettere in sicurezza il tragitto e per favorire tutte le iniziative di associazioni, enti e privati che vorranno investire sul progetto del turismo lento. «La via Francigena - riprende il presidente Forte - potrebbe dare un grande impulso alla commercializzazione dei prodotti agroalimentari tipici. I turisti che fanno questo percorso amano le atmosfere e i sapori più caratteristici. A settembre contiamo di fare una iniziativa in questo settore coinvolgendo associazioni ed operatori». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero