Roma, «A via Ciamarra serve più sicurezza». Anche Zhou tra i residenti in corteo

Cinecittà, manifestazione di quartiere contro la violenza
Su e giù lungo viale Antonio Ciamarra per chiedere sicurezza, per sentirsi meno soli. «Perché ci aspettiamo una rapina da un momento all’altro, una...

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Su e giù lungo viale Antonio Ciamarra per chiedere sicurezza, per sentirsi meno soli. «Perché ci aspettiamo una rapina da un momento all’altro, una pistola puntata alla testa, le ragazze hanno paura ad attraversare il parco». E ancora. C’è chi precisa «39 macchine rubate in un condominio!», e chi non ci sta «questo non è il bronx ma un quartiere finora tranquillo, tanto di bello è stato fatto, non esageriamo».


Ieri pomeriggio - raduno davanti al bar tabacchi Caffè Europeo di proprietà di una famiglia cinese dove una rapina è degenerata in un conflitto a fuoco - i residenti di Cinecittà est hanno dato vita a una manifestazione: «Per farci sentire, per chiedere maggiore sicurezza, perché questo era un quartiere tranquillo». Invece ora si contano le rapine al Todis, all’Eurospin, al tabaccaio. C’è anche Zhou Chaokang, con la figlia Anna. Erano lì la sera della rapina, al lavoro come sempre. i residenti li abbracciano, sono loro vicini. «Mi puntava la pistola - ha ricordato Zhou- , ho provato a bloccarlo ma uno da dietro mi ha colpito a tradimento, ho sentito dei colpi, quando mi sono girato uno dei banditi era a terra morto. Poi è arrivato un poliziotto, mia figlia, mia moglie, gli abitanti della zona e mi hanno soccorso». Con lui c’è la figlia Anna Zhou, sorride ottimista, racconta il coraggio del padre, quel che ha visto nel monitor delle telecamere mentre era al piano di sotto. Sorride ma chiede anche lei maggiori controlli, perché una cosa del genere non era mai successa da loro. Ora aspettano sabato prossimo. «Il presidente del VII Municipio Monica Lozzi ci ha promesso un incontro, verrà qui e le mostreremo tutte le criticità della zona. L’importante è non sentirsi abbandonati a se stessi, paradossalmente quando non esisteva viale Ciamarra si stava meglio».


Rassegnazione e voglia di lottare, ognuno reagisce in modo diverso. C’è chi difende il quartiere chi non salva più nulla. Ne ha subite troppe. Intanto mostrano i cassonetti stracolmi, il parco abbandonato, il senso di abbandono, i rappresentanti del comitato di quartiere, delle associazioni ripetono: «Vogliamo sicurezza, una maggiore presenza delle forze dell’ordine». Va ricordato che dopo la rapina al Caffè Europeo ce n’è stata un’altra nel vicino supermercato. «Scippi quotidiani, Cinecittà est non può essere il bancomat dei delinquenti -così una rappresentante di Cinest- Vogliamo una maggiore attenzione da ogni punto di vista, a cominciare dal degrado crescente, il verde abbandonato, l’incuria». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero