Il Campidoglio chiede al Vaticano un censimento di negozi e hotel

Il Campidoglio chiede al Vaticano un censimento di negozi e hotel
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Dal nostro inviato
AMBURGO - La sentenza della Corte dell'Unione europea è stata accolta dalla sindaca Virginia Raggi con un sorriso. Rivelatore di un lavoro che va avanti ormai da due anni: da una parte il Campidoglio, dall'altra il Vaticano. In mezzo: il pagamento dell'Imu sui beni della Chiesa. La grillina non si sbilancia sull'interlocuzione, che va avanti ormai da mesi. Ma trapela un passo in avanti non da poco: il Comune ha chiesto un censimento di tutte le strutture di proprietà della Santa Sede che non hanno finalità religiose. E' il caso dei negozi, ma soprattutto degli ex conventi trasformati in hotel e case vacanze. Un dato: le organizzazioni religiose possiedono a Roma 273 strutture ricettive per tredicimila posti letto: per ogni quattro alberghi privati uno è della Chiesa.


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LA PRATICA
La pratica è nelle mani dell'assessore al Bilancio Gianni Lemmetti. Nessuno a Palazzo Senatorio si sente di sbilanciarsi sulla tempistica. La trattativa segna però un passo in avanti, importante. «Faremo pagare l'Imu alle strutture del Vaticano usate per esercizi commerciali», annunciò nell'aprile del 2016 l'allora candidata grillina Virginia Raggi.
 

LA BATTAGLIA
Tanto da inserire questa battaglia fra i punti principali del suo programma, forte della sponda di Beppe Grillo, fondatore del Movimento, che su questo tema è sempre stato molto netto. Addirittura lo staff pentastellato fa anche una cifra: 400 milioni di euro. A tanto ammonterebbero gli introiti dell'imposta sugli immobili se la chiesa la pagasse. I contatti vanno avanti con la giusta segretezza, visti i protagonisti in campo. «Le udienze dal Papa sono riservate», sgomberano il campo dal Comune.

Nel gennaio del 2017 all'allora assessore al Commercio Adriano Meloni sfuggì un affermazione importante: «Nel corso del loro ultimo incontro, Virginia ha illustrato al Papa la richiesta di pagamento dell'Imu: Francesco le ha detto di sì». Da allora il lavorio continua. Incessante e discreto. E adesso si sta arrivando a un censimento di tutte le strutture.
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Il Messaggero