Prosciutti e porchette rubati al Santuario di Vallepietra: danni per diecimila mila euro

Il santuario di Vallepietra
Furti al Santuario della Trinità di Vallepietra, nell’alta valle dell’Aniene. In una sola notte colpite ben cinque attività commerciali. Razziati...

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Furti al Santuario della Trinità di Vallepietra, nell’alta valle dell’Aniene. In una sola notte colpite ben cinque attività commerciali. Razziati coltelli di pregio, campanacci, cappelli con lo stemma del Santuario, oltre, a prosciutti e porchette. A colpire, la settimana scorsa, sono stati tre incappucciati, ripresi dalle telecamere del luogo di culto, che si trova a metri di altitudine e da quelle installate dal Comune. Il danno ammonterebbe a oltre 10mila euro. Per il primo cittadino che è anche poliziotto in servizio al commissariato di Fiuggi, prima del colpo i ladri hanno fatto attenti sopralluoghi. Da Vallepietra quella notte non è passato nessun automezzo – fa sapere il sindaco Flavio – ci sono telecamere su tutte le strade di accesso e nessun mezzo è stato ripreso, sicuramente sono arrivati dalla Marsica nel confinante Abruzzo.

Se le telecamere non hanno ripreso furgoni o auto, hanno però immortalato tre incappucciati che correvano sacchi in spalla, sul piazzale del Santuario ed entravano, poi, dal tetto, per accedere al bar che si trova nel grande parcheggio, a qualche centinaio di metri dal luogo di fede. «Hanno rubato in cinque attività commerciali – conferma il sindaco – quattro sono posizionate nel piazzale della chiesa e una all’inizio della strada pedonale che porta al luogo di culto. Le immagini sono al vaglio dei carabinieri e c’è un’indagine in corso che coinvolge anche altre stazioni dei militari, speriamo che si riesca a dare un volto a questi malviventi, che sapevano dove passare e dove andare a rubare. Siamo vicini ai commercianti che sono stati derubati e potenzieremo anche con sistemi di allarme la sicurezza del Santuario. Per il parroco, invece, qualcuno voleva festeggiare: «Dagli oggetti rubati – dice Don Alberto – ho l’impressione che qualcuno volesse organizzare una grande festa all’aperto e non aggiungo altro».
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Il Messaggero