Vaccino Covid, ecco il piano nel Lazio: consegna in due fasi, dossier spedito ad Arcuri

Duecentomila dosi del vaccino antiCovid, precisamente 202.836 e marcate Pfizer, chieste dal Lazio al commissario Domenico Arcuri e attese per la metà di gennaio. Alle quali...

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Duecentomila dosi del vaccino antiCovid, precisamente 202.836 e marcate Pfizer, chieste dal Lazio al commissario Domenico Arcuri e attese per la metà di gennaio. Alle quali ne seguiranno altre 250mila da consegnare a febbraio. Ieri l'assessore alla Sanità regionale, Alessio D'Amato, ha presentato al governo il piano per la distribuzione del vaccino nel Lazio, indicando quali e quanti saranno gli ospedali interessati (venti) e le prime categorie da proteggere: cioè i 202.836 tra medici (compresi quelli di famiglia e i pediatri di libera scelta), infermieri, operatori delle Rsa e anziani ospitati nelle case di riposo.

I RICHIAMI
A quanto si sa, a gennaio il governo dovrebbe almeno inviare nel Lazio tra le 170mila e le 180mila dosi, con altrettanti richiami. Comunque sufficienti a coprire il grosso delle fasce di popolazione a rischio, visto che l'80 per cento del personale sanitario della Regione ha già dato il proprio assenso a farsi inoculare il siero. Per anziani ultraottantenni, i soggetti fragili come i malati cronici e gli uomini delle forze dell'ordine si dovrà aspettare febbraio, quando Pfizer invierà in Italia altri 2,5 milioni in Italia, delle quali il 10 per cento nel Lazio.
Stando al piano, le dosi sbarcheranno all'aeroporto di Pratica di Mare, dove si stanno predisponendo grandi celle frigorifere per contenere tutte le fiali, da trasferire agli ospedali del Lazio, venti in tutto, che cureranno la somministrazione. Si partirà con il personale del principale Covid Hospital, l'Umberto I. A Roma gli hub per la vaccinazione, oltre al già citato Policlinico, saranno il San Filippo Neri, il Pertini, il Grassi, il Gemelli, il San Andrea, il Columbus, il Bambino Gesù, il Sant'Andrea, il San Camillo, il San Giovanni e il Policlinico Tor Vergata. In provincia saranno chiamati in causa il San Paolo a Civitavecchia, il Parodi Delfino a Colleferro e l'ospedale dei Castelli a Fontana di Papa. Tutti hanno già predisposto aree sia per conservare i sieri con appositi frigoriferi a -80 gradi sia per somministrarli. Nelle Rsa saranno mandate squadre con un medico e due infermieri per vaccinare sul posto il personale e gli anziani ospitati. Operazione questa molto delicata, visto che la dose Pfizer deve essere inoculata entro 5 ore da quando è stata tolta dai congelatori.

Il primo V-day dovrebbe essere previsto per il 15 gennaio, dopo 20 giorni inizieranno i richiami. Ma su questo fronte si aspetta una decisione coordinata a livello europeo, per dare il la alla campagna nello stesso giorno almeno nei principali Paesi Ue. Il Lazio si dice pronto a partire anche se fosse anticipata questa data.


Le stesse modalità d'azione saranno ripetute a febbraio, quando arriverà la seconda consegna da Pfizer con circa 250mila fiale. Ma dalla Regione si fa affidamento sul fatto che i vaccini di altre case farmaceutiche (coma Astrazeneca) che arriveranno in seguito, potranno essere gestiti a temperature più basse. A quel punto sarà più facile effettuare la distribuzione anche attraverso gli studi dei medici di base, le farmacie e soprattutto gli oltre 60 drive in aperti nella regione Lazio per fare i tamponi rapidi.
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Il Messaggero