Vaccino antinfluenzale, le Asl di Roma ai pazienti: «Venite nel 2021». I medici non sanno cosa dire

Vaccini influenza, le Asl ai pazienti: «Venite nel 2021» I medici non sanno cosa dire
Il concetto, detto con parole semplici, è: ripassate nel 2021. I più fortunati, quelli che riescono almeno a parlare con i contact center delle Asl romane, ottengono...

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Il concetto, detto con parole semplici, è: ripassate nel 2021. I più fortunati, quelli che riescono almeno a parlare con i contact center delle Asl romane, ottengono risposte sconcertanti, che rinviano l’ormai agognata vaccinazione contro l’influenza stagionale a dopo le festività natalizie. La fotografia della situazione la scattano perfettamente i cittadini, nei commenti lasciati sulla pagina Facebook di Salute Lazio. «All’Asl Roma 2 il primo appuntamento è a gennaio - scrive Claudia Marchionne - Il medico di base o è occupato o non risponde, ormai da giorni. Il pediatra di base non li fa e dice di far riferimento alle Asl. Le farmacie non li hanno».

L’appuntamento «me lo hanno dato fra due mesi - dice Daniela M. - A quell’epoca il virus avrà avuto tutto il tempo di contagiarmi». I vaccini per l’influenza «non sono disponibili né dal medico di base, né nelle farmacie dove io che ho 77 anni non lo posso neanche acquistare», sottolinea un residente del quartiere Trieste-Salario. I medici di famiglia, dal canto loro, lamentano di dover affrontare ogni giorno decine di chiamate da parte dei loro assistiti (spesso compresi nelle categorie a rischio) senza poter dare risposte.

Le prenotazioni

Per chi cerca di prenotarsi alle Aziende sanitarie locali, la strada si presenta davvero impervia. Al numero di telefono del contact center vaccinazioni della Asl Roma 1 risponde una voce registrata che suggerisce di richiamare «a causa dell’alto numero di richieste» che impegnano «tutti gli operatori». Chi non rientra nelle categorie per le quali la vaccinazione antinfuenzale è raccomandata - bimbi fino a 6 anni non ancora compiuti, persone over 60 o con patologie - per prenotarsi (o almeno tentare di farlo) deve peraltro riprovare «dopo il 1° dicembre». E buona fortuna. Non va meglio per sceglie la strada della posta elettronica. La casella mail della Asl risponde in automatico: «Abbiamo preso in carico la sua richiesta. Riceverà riscontro appena possibile». E poi, per tanti giorni a venire, nessuna notizia dell’agognata dose di vaccino.

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I tempi

Nel Lazio, assicura la Regione, è in arrivo una fornitura da 73 mila dosi per il fine settimana. Finora «le dosi somministrate sono oltre un milione - spiega l’assessore alla sanità, Alessio D’Amato - i ritardi nelle forniture sono dovuti a difficoltà produttive a livello mondiale». Anche perché «l’eccezionale aumento di richiesta di vaccino antinfluenzale in Italia, ha fatto sì che la richiesta sia al momento nettamente superiore alla disponibilità - ricordano dall’Unità di crisi Covid-19 della Regione - malgrado le aziende produttrici abbiano preventivamente incrementato la produzione di vaccino». In una comunicazione arrivata ai medici di base, per esempio, la Asl Roma 2 informa di possibili ulteriori ritardi, precisando che «le ditte farmaceutiche non forniscono garanzie attendibili». La speranza, insomma, è che i vaccini arrivino prima del picco dell’influenza.

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Il Messaggero