Lazio, vaccini negli ambulatori durante visite ed esami: ecco il piano della Regionale

Vaccini negli ambulatori durante visite ed esami: ecco il piano regionale
Si partirà da giugno, quando i rifornimenti di dosi arriveranno senza sosta, ma si potrà essere vaccinati anche andando a fare un ckeck-up o uno screening da un...

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Si partirà da giugno, quando i rifornimenti di dosi arriveranno senza sosta, ma si potrà essere vaccinati anche andando a fare un ckeck-up o uno screening da un medico specialista della Asl. Il progetto è in via di definizione tra la Regione e l’Ordine dei Medici di Roma e Lazio e segue l’accordo nazionale siglato a marzo tra lo stesso Ordine e la conferenza Stato-Regioni. E l’idea è semplice: chi prenota un controllo dallo specialista in carico alle Asl, alla fine della visita, può essere anche vaccinato. Come detto l’operazione partirà a giugno, ma è uno dei cardini della fase due della campagna vaccinale, che il commissario Figliuolo vuole focalizzare sui più giovani e che dovrebbe essere scadenzata non più per fasce d’età. Così - accanto ai medici di base e ai farmacisti - scenderanno in campo anche i medici specialisti che gestiscono per le Asl gli ambulatori necessari alle attività di screening e di prevenzione: quindi cardiologi, gastroenterologi, ortopedici, endocrinologi fino agli oncologi. Soltanto a Roma sono 1.200 sanitari, che salgono a 1.700 in tutto il Lazio.

 

 

La modalità -  Spiega Antonio Magi, presidente dell’Ordine dei medici di Roma e Lazio: «Questa modalità ha come obiettivo principale quello di velocizzare i tempi della campagna vaccinale. Soprattutto se potremo utilizzare il farmaco marcato Johnson&Johnson. E rispetto agli altri canali, si possono ridurre anche i tempi delle prenotazioni». Il progetto che stanno ultimando la Regione e l’Ordine dei Medici ha uno schema molto semplice. Intanto viene fornito ai sanitari degli ambulatori della Asl l’accesso all’anagrafe vaccinale regionale: quando scoprono che il loro paziente non si è ancora immunizzato, lo avvertono della possibilità di farsi iniettare il farmaco alla fine della visita. In quest’ottica non ci saranno né limiti per fascia d’età né si dovrà prenotare attraverso il portale della Regione. Per rendere la macchina ancora più rapida e meno complessa, Regione e Ordine dei Medici stanno immaginando di utilizzare come vaccino quello di Johnson&Johnson, lo stesso richiesto dai farmacisti per la sua facilità d’uso. Il motivo è duplice: non comporta la necessità di frigoriferi potenti per conservarlo e - soprattutto - non deve seguire alla prima dose il richiamo. E questo alleggerirebbe sia il lavoro dei medici specialisti - che si eviterebbero di dover fissare un altro appuntamento - sia tutta la macchina logistica per la consegna delle dosi. 

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Il Messaggero