Nessuna barriera degna di questo nome per delimitare l'area, nessun controllo per chi abbia voglia di accedervi, magari per concedersi una bevuta notturna. Soprattutto:...
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Per il Campidoglio la spiegazione è semplice: i lavori «sono regolarmente iniziati il 6 agosto con le analisi dei materiali, un tipo di attività che ancora non richiede mezzi o materiali da cantiere». In attesa che arrivino i risultati, però, l'arteria è chiusa al traffico senza che si sia avviato l'intervento vero e proprio che pure, al termine dei 450 giorni previsti (poco meno di un anno e mezzo), è destinato a migliorare sensibilmente la vivibilità del quartiere compreso tra lo scalo ferroviario e piazza Bologna. «Per il momento, però, abbiamo solo una strada chiusa, e le macchine provenienti dalla vecchia tangenziale che sono costrette a percorrere le complanari, a ridosso di portoni e marciapiedi», si lamenta Luigi, che lavora in un bar della zona.
Se ad agosto il problema del traffico è stato affrontato senza grandi difficoltà, a settembre la situazione comincia a diventare pesante. E da lunedì 16, con la riapertura delle scuole, peggiorerà notevolmente: soprattutto sulla complanare che costeggia le intersezioni con via Lorenzo il Magnifico e via Guido Mazzoni, la più frequentata dalle auto in transito. Per fortuna la circolazione sui quei 500 metri di strada si è notevolmente ridotta - da quando è stata aperta la galleria della nuova circonvallazione interna - ma si tratta comunque di un nodo molto frequentato, a ridosso della stazione Tiburtina e del terminal dei pullman extraurbani. A preoccupare è anche la sicurezza: l'area del cantiere si è trasformata in una discarica di rifiuti e bottiglie vuote. Segno che per i tanti sbandati della zona la sopraelevata, ora anche chiusa ad auto e moto, continua a essere un punto di riferimento.
I lavori di abbattimento - per un costo complessivo di 7,6 milioni di euro - sono divisi in quattro tranche: si comincia con i rilievi, anche di eventuali ordigni bellici, e la caratterizzazione dei materiali. Poi si passerà la demolizione vera e propria, suddivisa in dodici sub-fasi. Alla fine partirà il restyling radicale dell'area: il rifacimento della strada, della rotonda e dei marciapiedi che saranno dotati di percorsi per non vedenti, nuovi tombini e caditoie, zone pedonali. Saranno piantati nuovi alberi vicino al piazzale della stazione, con panchine, attraversamenti pedonali, nuovi lampioni. Dal Comune assicurano che per la metà di settembre inizieranno i lavori veri e propri, ma i residenti attendono con impazienza (e qualche comprensibile timore).
Si rischiano difficoltà per la circolazione, intanto, in piazza San Giovanni e piazzale Appio, dopo la caduta di materiale dalle Mura Aureliane. A causa degli accertamenti tecnici in corso sono infatti chiusi il fornice centrale in direzione tangenziale est e i fornici riservati al trasporto pubblico.
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Il Messaggero