«Personalità prepotenti, aggressive e prive di freni inibitori». E' questa la descrizione che il gip di Roma, Mara Mattioli, fa dei 13 ultras finiti nella...
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Fra gli 11 giovanissimi oggetto della misura cautelare dell'obbligo di presentazione, ogni giorno, alla polizia giudiziaria, c'è anche Lorenzo Bernabei. Classe 2000, militante in formazioni di estrema destra nella zona di Prati (Fronte della Gioventù), da minorenne partecipò all'accoltellamento di un ragazzo 16enne, il 14 ottobre del 2016, a piazza Cavour. Per quella vicenda finì a processo per tentato omicidio aggravato.
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L'analisi dei filmati girati girati durante la finale di Coppa Italia e delle foto scattate ai tornelli, ha permesso di ricostruire il ruolo di Bernabei negli scontri. Il ragazzo, «in via dei Robilant e in piazza di Ponte Milvio, con il volto travisato, insieme ad un nutrito gruppo di facinorosi, ha fronteggiato in maniera molto attiva i reparti di polizia, con lancio di numerosi oggetti contundenti», viene fatto notare. E dopo aver preso parte agli scontri, come se nulla fosse, Bernabei è stato ripreso mentre fa ingresso a volto scoperto, allo stadio. «Significativa è anche la circostanza che l'indagato – si legge nell'ordinanza - nonostante la pioggia incessante e la bassa temperatura esterna, poco prima di passare i controlli, verosimilmente per non essere riconosciuto come uno dei partecipanti alla guerriglia, si è tolto il giubbotto. Infatti, è stato immortalato passare i controlli di polizia con una maglia a maniche corte, di colore bianco (come quella che dalle immagini si vede uscire dal giubbotto durante il lancio di oggetti), tenendo prima in mano e poi legato alla vita il giubbotto che indossava durante il percorso per recarsi allo stadio”. Il Bernabei, annota il Gip, Mattioli, nonostante la giovane età «risulta avere precedenti per tentato omicidio aggravato, per i fatti accaduti in piazza Cavour il 14 ottobre 2016».
Il Messaggero