Morti gli ulivi di piazza dei Cinquecento. E spuntano cartelli di protesta: «Vogliamo sopravvivere»

Hanno parafrasato Gloria Gaynor ed uno dei suoi successi più famosi per lanciare un appello affinché gli ulivi di piazza dei Cinquecento non vengano lasciati morire: «Please I...

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Hanno parafrasato Gloria Gaynor ed uno dei suoi successi più famosi per lanciare un appello affinché gli ulivi di piazza dei Cinquecento non vengano lasciati morire: «Please I want to survive». Questo è il messaggio che pende dal ramo di uno degli alberi moribondi collocati a pochi metri dalla stazione Termini. I vasi, molti dei quali senza piante né ulivi, sono stati trasformati, loro malgrado, in cestini per i rifiuti in cui passanti e sbandati gettano gli scarti del cibo, le bottiglie di plastica ed i mozziconi delle sigarette. Uno scenario desolante e non idoneo ad accogliere le migliaia di turisti che ogni giorno attraversano l’area adiacente alla stazione. Una fine, quella degli ulivi, che ricorda la vicenda di Spelacchio, l'albero di Natale appassito in piazza Venezia.


 «L’ulivo è un albero che richiede molta manutenzione - spiega il professor Marcello Di Paola, docente di sostenibilità alla Luiss -  e solitamente si sceglie come ornamento urbano proprio perché non muore, ma in questo caso le piante sono in un grave stato di abbandono, non pulite, non curate, non concimate. Il verde pubblico sta morendo, non solo su questa piazza ma in tutta Roma. A pagarne il prezzo sono chiaramente le piante, trattate come oggetti che non meritano attenzione, a cui si può fare tutto. Se ci graffiano la macchina siamo pronti a dar battaglia, se invece uccidono un’entità vivente poco  importa. Quali passaggi hanno fatto questi ulivi, e sotto la giurisdizione di quali enti? Come si è potuti arrivare a questa mala fine, soprattutto in quel punto specifico della città?».
 
Diversi cittadini, riuniti nel gruppo Facebook “Green city”,  denunciano di aver provato a sollecitare l’intervento del Comune già lo scorso anno, senza però ricevere alcun tipo di risposta. E sui social alcuni parlano di scempio, altri non si capacitano di come sia possibile non prendersi cura di alberi così belli in una parte della città così in vista. “Piazza dei Cinquecento davanti alla stazione Termini. Desolazione. Ce ne vuole prima di vedere la morte naturale degli ulivi” commenta un residente sulla rete.

 
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Il Messaggero