Una sanatoria per regolarizzare tutte le licenze degli ncc emesse dai 121 comuni della provincia di Roma. E lo sblocco delle autorizzazioni dopo la sospensione decisa dalla...
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Le nuove norme, se approvate, faranno in modo che «tutte le autorizzazioni già assegnate dai Comuni alla data di approvazione del regolamento potranno permanere, anche se in numero superiore a quelle previste dall'applicazione» dei nuovi criteri. Non solo: il regolamento permetterà alle amministrazioni comunali dell'hinterland di emettere licenze aggirando, di fatto, il rapporto tra il numero delle autorizzazioni e la popolazione residente, un principio stabilito dalla legge regionale 58 del 1993. Il documento presentato ieri in Consiglio metropolitano dal M5S, infatti, consentirà ai piccoli centri di inserire, nel calcolo della popolazione, un «coefficiente correttivo» per includere anche «poli generatori/attrattori di mobilità ancorché non presenti sul proprio territorio». Basterà che siano «localizzati in comuni limitrofi o che interferiscano funzionalmente con il territorio dell'amministrazione comunale».
L'ALGORITMO AGGIRATO
Il rischio è che qualunque Comune della provincia possa rilasciare più autorizzazioni rispetto a quelle previste dal «fabbisogno teorico» (un algoritmo che conteggia i residenti effettivi, i flussi turistici, la presenza di ospedali, stazioni ferroviarie e aeroporti) sfruttando i grandi numeri della Capitale. La proposta di delibera, si legge in testa al provvedimento, è già stata «approvata dal vicesindaco metropolitano» (e primo cittadino di Pomezia, già in odore di campagna elettorale: si vota in primavera) Fabio Fucci (M5S). E ieri è approdata sui banchi dell'aula di Palazzo Valentini per la votazione finale. La manovra a sorpresa del gruppo pentastellato, però, non è riuscita.
IN AULA
Dopo le proteste dell'opposizione, la discussione è stata rinviata ma solo di qualche giorno. Per Maurizio Politi, consigliere comunale di Fratelli d'Italia, «resta una mina pronta a esplodere nel caos della mobilità romana, anche perché dopo questo rinvio i Cinquestelle possono mettere ai voti il provvedimento quando vogliono, nelle prossime settimane». Secondo Fdi, «la Raggi è contraddittoria, prima scende in piazza con i tassisti poi dà un assist agli ncc di fuori Roma con una maxi-sanatoria che trasformerebbe il settore in un far west». Per Giovanni Libanori, capogruppo di Conservatori e Riformisti in Consiglio metropolitano, «la sindaca non tiene in considerazione quanto sta accadendo a livello nazionale e non ha coinvolto le parti sociali».
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Il Messaggero