Roma, «Violentata in albergo», chiede aiuto via chat: i carabinieri entrano e li trovano nudi in stanza

Roma, «Violentata in albergo», chiede aiuto via chat: i carabinieri entrano e li trovano nudi in stanza
L'allarme lo ha dato via chat a un amico: «Ho paura. Sto in un albergo con un uomo che gira nudo nella stanza. Ho il terrore che mi faccia del male». Dal web la...

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L'allarme lo ha dato via chat a un amico: «Ho paura. Sto in un albergo con un uomo che gira nudo nella stanza. Ho il terrore che mi faccia del male». Dal web la segnalazione è stata girata al 112. I carabinieri la notte di Natale hanno fermato così in un hotel in zona via XX Settembre un romano di 47 anni sospettato di aver abusato di una turista modenese di 27 anni. Si erano conosciuti poche ore prima alla stazione Termini. Lei era sola ed aveva accettato il passaggio in albergo dove l'uomo però si sarebbe messo a suo agio pronto prima ad avances esplicite e poi ad abusare della giovane. Quando i carabinieri hanno bussato il quarantenne era nudo come la donna che è scoppiata in lacrime. Condotto in caserma l'uomo è stato identificato, ma su disposizione della procura non arrestato. L'indagato risponderà del reato in stato di libertà. I militari hanno ascoltato anche il portiere dell'albergo che ha riferito di non aver sentito urla o rumori sospetti.


«Nessuna violenza - si è difeso l'indagato - Sono anche sceso nella hall perché nella stanza c'era un problema con le luci. Se avessi fatto del male la ragazza sarebbe potuta scappare, avrebbe potuto chiedere aiuto». Intanto il pm Silvia Santucci e il procuratore aggiunto Maria Monteleone, ricevuta l'informativa, hanno disposto un approfondimento delle indagini e acquisito gli scambi in chat della giovane con l'amico. Un amico che potrebbe essere interrogato nei prossimi giorni. «Ho deciso di avvertire il 112 quando la mia amica non ha risposto ai miei messaggi», ha raccontato per telefono. Al momento della registrazione della stanza in albergo era stata la ragazza a pagare il conto. Il presunto stupratore si era limitato a lasciare il documento d'identità.
A. Pie.
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Il Messaggero