Roma, al Tufello la nascita di una nuova realtà: "Il Portierato Sociale"

Sono cominciati i lavori di ristrutturazione e recupero del locale in via Monte Ruggero

Roma, al Tufello la nascita di una nuova realtà: "Il Portierato Sociale"
Un luogo fisico, accogliente, dove poter avviare una fitta rete di relazioni, per migliorare la vivibilità del quartiere e favorire tutte quelle iniziative volte...

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Un luogo fisico, accogliente, dove poter avviare una fitta rete di relazioni, per migliorare la vivibilità del quartiere e favorire tutte quelle iniziative volte all’integrazione dei cittadini. E’ l’intento del Portierato Sociale che nascerà in via Monte Ruggero, al Tufello. Nel locale - un vecchio bar di proprietà comunale, dismesso e abbandonato da anni - sono iniziati, da qualche giorno, i lavori di ristrutturazione e recupero, al termine dei quali partirà il nuovo spazio sociale. 

Si tratta di un progetto sperimentale avviato dalla precedente amministrazione, guidata da Giovanni Caudo. L’immobile, inizialmente di proprietà di Roma Capitale, era stato poi consegnato nelle mani del Municipio III, con l’intento di creare un punto di riferimento per le persone con fragilità economiche,  sociali e per gli anziani - residenti nel quartiere - supportandoli nelle attività quotidiane.

 

“Un servizio che ha la scopo di diminuire le differenze e le disuguaglianze sociali”, afferma l’Assessora alle Politiche Sociali del Municipio III, Maria Romano. «Promuovere - ha continuato Romano - l’auto-aiuto, la socializzazione, l’inclusione, gli scambi culturali, la collaborazione, i buoni rapporti di vicinato. Incentivare l’assistenza anche tra i servizi sociali del municipio, la Asl, le associazioni, le cooperative e i cittadini del territorio».

Per il taglio del nastro non è stata ancora stabilita una data. I lavori di ristrutturazione dovrebbero terminare entro la fine dell’anno (2022,ndr). Successivamente si passerà alla scelta dell’arredamento per poi rendere il locale uno spazio accessibile a tutti. All’interno, ci sarà una prima sala di accoglienza/ sportello informazioni. In un’altra stanza, il cittadino sarà ascoltato e potrà esprimere i propri particolari bisogni.

«Un circolo virtuoso nel quale il cittadino non si limita solamente a ricevere le informazioni, ma al tempo stesso,  può a sua volta, offrire solidarietà ed attenzione agli altri soggetti portatori di un disagio sociale»; ha concluso l’Assessora Romano.

Un servizio di notevole importanza che andrà ad intercettare le esigenze emergenti degli abitanti e faciliterà la relazione tra residente e i servizi istituzionali di riferimento. Una nuova cultura fondata sul principio della condivisione che andrà a contrastare il fenomeno dell’emarginazione e limitare il rischio di  isolamento sociale ed affettivo. 

 

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Il Messaggero