Roma, truffati 200 crocieristi: fermati a San Pietro con biglietti falsi per messa Natale

Roma, truffati 200 crocieristi: fermati a San Pietro con biglietti falsi per messa Natale
Gli organi incaricati della sicurezza di piazza San Pietro se le ricorderanno quanto meno come delle festività 'movimentate'. Non solo l'ennesima «scalata» sulla...

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Gli organi incaricati della sicurezza di piazza San Pietro se le ricorderanno quanto meno come delle festività 'movimentate'. Non solo l'ennesima «scalata» sulla basilica vaticana dell'imprenditore friulano Marcello di Finizio il 22 dicembre, tuttora in cella, l'assalto al presepe di un'attivista delle Femen il 25, quindi il blitz di Alì Agca diretto alla tomba di Giovanni Paolo II il 27. In questo Natale 2014 c'è stato persino chi non si è fatto scrupolo di lucrare su uno degli eventi più solenni per la Chiesa e per i fedeli, la messa della notte del 24 presieduta come sempre dal Papa.







La truffa A danno di circa 200 crocieristi sbarcati a Civitavecchia con una nave di Costa Crociere che avevano acquistato un'escursione a Roma - nell'ambito di una crociera di una settimana nel Mediterraneo -, comprensiva di «biglietto» risultato falso per l'ingresso in basilica. La truffa però è stata scoperta anche se, purtroppo, senza poter risparmiare ai crocieristi oltre al danno, la beffa: necessariamente bloccati dalla Gendarmeria vaticana per gli accertamenti del caso non sono più riusciti a entrare in basilica per la messa, dove, per tutte le cerimonie, si entra gratis, fino ad esaurimento dei posti, per mezzo dei biglietti emessi dalla Prefettura della Casa pontificia e distribuiti unicamente dal Vaticano.



L'imbarazzo «Siamo sinceramente dispiaciuti per quanto accaduto ad alcuni nostri ospiti in crociera che non sono potuti entrare in Vaticano per assistere alla Messa di Natale». Così Costa Crociere commenta la disavventura. «Stiamo facendo le opportune verifiche con l'organizzazione attraverso cui siamo soliti prendere i biglietti per tale evento, in modo da poter determinare - spiega la compagnia - come mai sia potuta accadere una cosa così spiacevole e accertare quindi le relative responsabilità. Costa ha immediatamente cancellato l'addebito del costo dell'escursione dal conto degli ospiti che ne avevano preso parte». I circa duecento crocieristi avevano infatti prenotato già ad ottobre al costo di 200 euro un pacchetto per un'escursione a Roma pubblicizzato anche sul sito di Costa crociere dove si diceva che «gli ospiti di Costa Fascinosa» avrebbero potuto «assistere alla Santa Messa di Natale celebrata dal Papa».



Bloccati Quando però la sera del 24 sono arrivati ai controlli accompagnati sia da un'assistente della compagnia di navigazione sia da un rappresentante dell'agenzia di tour turistici cui Costa si è appoggiata per l'organizzazione del tour, Polizia e Gendarmeria vaticana hanno immediatamente riscontrato che i biglietti in loro possesso erano contraffatti. I biglietti presentavano infatti numeri di serie tutti uguali ed evidenti caratteristiche di falsificazione come il colore leggermente diverso dall'originale. Il maxi-gruppo è stato così bloccato, tra le reazioni di disappunto dei malcapitati, in attesa di procedere ad ulteriori accertamenti.



La denuncia Il giorno seguente i crocieristi hanno denunciato il fatto ai Carabinieri di Civitavecchia. La compagnia di navigazione Costa ha subito risarcito gli escursionisti offrendo anche un ulteriore bonus risarcimento. Secondo quanto emerso dalle prime indagini sia la Costa sia l'agenzia cui la compagnia si è appoggiata sarebbero state vittime di un raggiro operato da chi ha avuto buon gioco a fotocopiare, falsificare e vendersi come a pagamento i 'pass' gratuiti che la Prefettura della Casa pontificia mette a disposizione di tutti all'ingresso del Portone di Bronzo. Il Vaticano, comunque, è dovuto ricorrere più volte al chiarimento che i biglietti per gli eventi liturgici sono gratuiti. Truffe del genere sono spesso in agguato. L'ultima volta era successo in occasione delle canonizzazioni di Wojtyla e Roncalli il 27 aprile 2013. Anche lì l'evento aveva scatenato i truffatori e l'allarme lanciato già allora, evidentemente, non è bastato.
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Il Messaggero