Roma, truffa nella compravendita di criptovaluta: 5 denunce

Roma, truffa nella compravendita di criptovaluta: 5 denunce
Durante la consueta attività di prevenzione e contrasto ai reati predatori, i “Falchi” della Sesta Sezione “Contrasto al Crimine diffuso” della...

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Durante la consueta attività di prevenzione e contrasto ai reati predatori, i “Falchi” della Sesta Sezione “Contrasto al Crimine diffuso” della Squadra Mobile hanno denunciato cinque persone, di cui tre stranieri, sorpresi a compiere una truffa nell’ambito della compravendita di «criptovaluta». 


Incassavano titoli di credito con false identità, un ciociaro tra le "menti" della truffa

Nello specifico, presso gli uffici della squadra mobile era stata segnalata una macchina sospetta intorno ad un bar in viale Ippocrate, i cui conducenti erano stati segnalati come potenziali truffatori a danno di due ignari cittadini stranieri. Gli investigatori in borghese arrivati sul posto, dopo aver individuato il veicolo, hanno fatto ingresso nell’esercizio commerciale per attivare un servizio di osservazione, grazie al quale, da subito, sono riusciti ad individuare tre persone, due delle quali dai tratti somatici tipici dell’Est Europa e l’altro sudamericano, tutte vestite in maniera elegante; in particolare, i due est europei sono apparsi particolarmente in tensione, poiché più volte sono usciti e rientrati all’interno del locale, parlando al cellulare. Uno dei poliziotti, posizionato lì vicino, è stato in grado di udire che le persone parlavano della felice conclusione di un «buon affare». Contemporaneamente altri individui sono stati osservati da altri poliziotti mentre, all’interno dell’auto sospetta, conversavano convulsamente al telefono.  

Gli agenti hanno avanzato l’ipotesi investigativa che le persone potessero far parte della stessa consorteria criminale che aveva agito a danno dell’uomo sudamericano. In effetti, dopo qualche minuto, uno dei soggetti all’interno del bar, insieme alla persona sudamericana e ai due uomini visti sull’auto sospetta, sono entrati all’interno di un hotel su viale Ippocrate, poco distante. All’interno gli est europei sono stati visti armeggiare con una valigetta piena di denaro, mentre l’uomo sudamericano era ad una postazione computer presente nella hall. Terminate le operazioni, i tre hanno iniziato un conteggio di denaro, con l’utilizzo di un macchinario «conta banconote», alla presenza costante del sudamericano. I poliziotti, tuttavia, si sono accorti che il conteggio stava avvenendo con un evidente raggiro: le banconote conteggiate, dopo essere riposte all’interno di una nuova valigetta, venivano rimesse in circolazione per essere nuovamente contate, il tutto senza che la vittima si accorgesse di nulla. 


 Visto il chiaro raggiro in atto, i poliziotti hanno fatto ingresso all’interno dell’albergo. La persona sudamericana ha riferito di aver inserito, su una piattaforma online, un avviso di ricerca di un terreno in prossimità di Roma, da acquistare mediante moneta in «criptovaluta», ma di essere stato contattato da una persona, identificata con un nome fittizio, che si era mostrata interessata all’acquisto del solo contante virtuale, dietro corresponsione di altrettanto denaro contante. La trattativa si era perfezionata e le persone si erano date appuntamento presso il bar di viale Ippocrate, dove effettivamente erano stati osservati. Dal controllo della valigetta gli operatori hanno riscontrato che all’interno della stessa vi erano circa 270 mila euro di banconote false, oltre a qualche banconota da 200 euro, vera, ma utilizzata nelle operazioni di calcolo. Quindi, la persona truffata è stata condotta in Questura per sporgere denuncia-querela di furto mentre tutte le persone presenti nell’albergo, peraltro pregiudicate per specifici reati, sono state deferite all’Autorità giudiziaria per tentata truffa. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero