La centrale operativa della banda di truffatori di anziani era stata allestita in un garage di un condominio di Casoria, comune alle porte di Napoli. Quando i carabinieri del...
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IL RAGGIRO
Per tutti i componenti della banda campana l'accusa è reato di truffa aggravata in concorso. E un'inchiesta, quella sulle truffe agli anziani, che continua ad allargarsi: dal 2023 sono stati 49 gli arresti e 28 le denunce. Con gli investigatori impegnati a ricostruire la fitta rete di collegamenti, le procedure e i sistemi adottati dai banditi. In questo caso, la svolta nelle indagini è arrivata incrociando i dati degli ultimi due colpi messi a segno tra il 12 febbraio e il 2 marzo. Il primo nel quartiere Tomba di Nerone, dove i carabinieri sono riusciti a intervenire mentre il truffatore era ancora in casa dell'anziano. L'altro al Pigneto: una pattuglia di carabinieri in borghese erano impegnati in un servizio di controllo, insospettiti da una macchina che dopo aver girato per diversi minuti intorno alla palazzina si è fermata in seconda fila. Hanno quindi atteso e non appena hanno visto uscire l'anziano e consegnare una busta e un sacchetto, sono intervenuti: al volante della macchina, il truffatore che era stato già fermato e denunciato a Tomba di Nerone. I militari hanno avviato indagini e accertamenti a partire dal cellulare del malvivente. Hanno poi seguito le tracce fino al garage nel condominio ricostruendo la rete di contatti e le modalità con cui la banda smantellata ha operato negli ultimi mesi nella Capitale. «Le indagini sugli arrestati proseguono - sottolineano i carabinieri - nei locali del call center abbiamo sequestrato decine di schede sulle vittime e di telefoni su cui verranno eseguiti ulteriori controlli».L'obiettivo infatti ora è individuare tutte le anziane vittime finite nel gruppo di truffatori. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero