Roma, la truffa della colf: adesca un pensionato e si fa regalare la casa

Qualche bacio e un po' di effusioni. Sono bastati una sfrenata fantasia e un pizzico di finto romanticismo a una colf romena per raggirare un pensionato 68enne...

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Qualche bacio e un po' di effusioni. Sono bastati una sfrenata fantasia e un pizzico di finto romanticismo a una colf romena per raggirare un pensionato 68enne inducendolo a farsi donare un appartamento sulla Tuscolana, quasi 30mila euro tra accrediti e regali, e pure a sottoscrivere un matrimonio riparatore. Nozze celebrate in fretta in Romania nel 2017 a quattro anni dalla nascita di un bambino.


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«Sai che sono illibata- lo rassicurava lei - ma è col tuo seme, anche se raccolto senza intimità, che abbiamo concepito nostro figlio». L'innamorato raggirato, ex impiegato pubblico affetto da un ritardo mentale, le crede.
La donna, Roxana S., 32 anni, sarà processata per circonvenzione di incapace. Lo ha deciso ieri il giudice per le indagini preliminari Vilma Passamonti, su richiesta del procuratore aggiunto Maria Monteleone. In udienza Roxana, sotto scorta della polizia penitenziaria, sussurrava preghiere. Per l'inganno riservato al malcapitato era finita in manette a maggio. Ora deve restare agli arresti domiciliari, lontana dal suo bambino, figlio, come si è scoperto poi, di un connazionale. Un piano diabolico nato nei giardinetti di piazza Vittorio.

La vittima del raggiro, un dipendente pubblico per quarant'anni archivista in vari commissariati di Polizia, era stato avvicinato dalla donna. Roxana le chiede subito di fidanzarsi. Non vuole e non offre intimità perché è religiosa, spiega, e tiene alla sua illibatezza. Ma ama i regali. Così lui apre in continuazione il portafogli per accontentarla, specie nel periodo in cui lei torna in Romania, a suo dire, per stare vicina al figlio avuto con lui, mentre in realtà è sposata e ha un marito. La procura fa un conteggio: «Tra il 2013 e il 2017 l'indagata si è fatta versare tramite la Western Union 24.000 euro». Altri 2.000 in contanti dopo la vendita di un appartamento, mentre nel 2018 ottiene anche la donazione di una casa. Sono stati agenti di polizia a segnalare il caso in procura. L'uomo, mentre sistemava documenti dentro l'ultimo Commissariato in cui ha prestato servizio, borbottava in continuazione: «E quanti regali vuole la mia fidanzata. Sono anni che sta in Romania. Sta là con nostro figlio. È nato in provetta. Ha preso il mio seme e lo ha portato là».


 Per suggellare l'amore con il 68enne, però, Roxana fa di più. Si separa dal marito romeno (mai da lei nominato, ndr) e sposa il romano. «Così riuniamo la famiglia, anche se tu continuerai a vivere a Roma e io nel mio Paese», lo rassicurava. Il 23 giugno del 2017 vengono celebrate le nozze. Tre mesi dopo la separazione. La colf incontrata nel giardinetto nel frattempo si era assicurata il diritto all'eredità. La segnalazione arrivata in procura però guasta i suoi piani. A maggio viene sottoposta alla misura cautelare degli arresti domiciliari. Subito dopo l'appartamento di via Roccabernarda che la donna si era fatta donare a un anno dalle nozze viene sottoposto a sequestro. I legali di Roxana, gli avvocati Piero Lorusso e Alberto Biasciucci, ritengono di poterne dimostrare l'innocenza: «C'è un pregiudizio feroce verso le donne dell'Est - spiegano - erano fidanzati. Si sono anche sposati». Per la procura la 32enne romena avrebbe approfittato del ritardo («facilmente riconoscibile da terzi») dell'uomo. Il tutto in cambio di qualche bacio.

Adelaide Pierucci
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Il Messaggero