«Truffa sui tartufi»: ex tronista della tv accusato dai clienti

«Truffa sui tartufi»: ex tronista della tv accusato dai clienti
Cento piantine acquistate per fare il tartufo ma che in realtà «erano soltanto leccio». Alberelli semplici, venduti dalla ditta ”TuttoTartufo” dell'ex tronista di...

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Cento piantine acquistate per fare il tartufo ma che in realtà «erano soltanto leccio». Alberelli semplici, venduti dalla ditta ”TuttoTartufo” dell'ex tronista di “Uomini e Donne” di Maria De Filippi, Marco Pavanello che adesso «deve rimborsarci i 2.000 euro spesi, perché siamo stati truffati».




La denuncia è dei fratelli Antonacci che, all'inizio dell'anno avevano deciso - con entusiasmo - di avviare questa nuova attività ad Allumiere (alle porte di Roma) e che invece oggi si ritrovano con un pugno di mosche in mano, intenti a combattere un battaglia legale. «Il nostro avvocato - spiega Dario Antonacci - ha inviato una lettera di diffida per la restituzione della somma spesa per l'acquisto delle piantine, ad oggi non ci è arrivata nessuna risposta». Pavanello, parlando con i tre fratelli poco tempo fa si è giustificato così: «Sono stato truffato da un mio dipendente».



L'IDEA

«Siamo tre fratelli - raccontano - e l'anno scorso abbiamo deciso di sfruttare un terreno di nostra proprietà per fare una tartufaia, con piante micorizzate al tartufo. Dopo varie ricerche su Internet ci siamo affidati alla “TuttoTartufo s.r.l.”: abbiamo preso contatti e il signor Pavanello ci ha dato tutte le istruzioni per preparare il terreno ad accogliere le piante che ci avrebbe portato. È venuto a visionare personalmente l'area ma poi ha mandato il signor Franco con le piantine di roverella micorizzate. Delle cento pagate ne sono arrivate novantanove. Ma non è l'unica cosa che stiamo aspettando».



Infatti, dopo che i tre fratelli hanno iniziato a sospettare che qualcosa non andasse per il verso giusto, uno di loro andando a una fiera in Umbria, si è imbattuto in un esperto di tartufi. «Appena ha sentito il nome della società a cui ci eravamo affidati - prosegue Dario Antonacci - ci ha messi subito in guardia consigliandoci di far analizzare le piantine da una biologa di Perugia». Le analisi non hanno lasciato dubbi: «Le piante non erano micorizzate come garantito nel contratto firmato».

L'ODISSEA



A questo punto inizia la percorso più difficile: parlare con Pavanello e farsi ridare i soldi investiti. «Lo rintracciamo ma sia lui sia il tecnico ci rimandano l'appuntamento di settimane, poi di mesi. Io insisto - spiega ancora Dario - e lo chiamo tutti i giorni». Alla fine, «il 20 settembre si presenta e gli mostriamo i risultati delle analisi chiedendogli spiegazioni. La risposta? Lui stesso era stato truffato da un suo dipendente che, portandogli le piantine, le avrebbe sostituite con altre prive di micorizie». A quel punto sembra esserci una svolta. Pavanello «su consiglio del suo avvocato firma un foglio dove dichiara che se una seconda analisi avesse confermato l'insufficienza di micorizie come da legge, avrebbe restituito la somma dovuta». Il 30 ottobre arrivano i nuovi risultati. «Confermavano i primi».



Tutto finito? Macché. Da quel momento «non abbiamo più avuto contatti col signor Pavanello e ci siamo rivolti a un avvocato. «È stato venduto un prodotto non corrispondente - conferma l'avvocato degli Antonacci, Rodolfo Bentivoglio - quindi o si va a una risoluzione del contratto o a una transazione dopo un accordo». Pavanello, ex modello, famoso anche per le sue violente liti con la showgirl Francesca Cipriani, dopo l'esperienza a “Uomini e Donne” ha deciso di fare l'imprenditore. «Ho un ristorante e due aziende costituite che fanno produzione e vendita del tartufo perché - ha spiegato - la tv come tutto ha un inizio e una fine. Ho bisogno di una stabilità. Ora voglio essere riconosciuto come Marco Pavanello imprenditore». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero