Una violenta colluttazione nata dopo la scoperta che quella prostituta che aveva pagato per una prestazione sessuale in realtà era un trans e quindi le aveva chiesto...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Nel parco del Ninfeo fu trovato il cadavere di Ursaru, persona già conosciuta alle forze dell'ordine come soggetto dedito alla prostituzione. Era stato colpito a morte con un coltello che aveva oltrepassato cuore e polmone; vicino fu trovato un portafoglio appartenente a Veronesi, giovane di Ostia che all'epoca era detenuto agli arresti domiciliari. Dalle indagini emerse che Veronesi si era liberato del braccialetto elettronico che indossava ed era scappato da casa. Il giovane fu individuato e fermato; disse che si era allontanato da casa e, dopo aver fatto alcuni giri, si era recato nella zona dell'Eur alla ricerca di una persona con la quale avere un rapporto sessuale (20 euro la cifra pattuita). Si accorse, però, che Ursaru non era donna, ma un uomo; di lì la richiesta di restituzione dei soldi. E al rifiuto, nacque una violenta colluttazione nel corso della quale comparve un coltello. Veronesi disse che il colpo nei confronti di Ursaru partì accidentalmente. Non è stato creduto né dal gup, né dai giudici d'appello che hanno confermato nei suo confronti la condanna a 16 anni di reclusione per le accuse di omicidio volontario, evasione, rapina e porto illegale di coltello.
"Oggi la prima Corte d’assise d’appello di Roma, ha confermato la condanna a 16 anni per Emanuele Veronesi, il romano di 37 anni, che nel novembre 2017 uccise la trans romena Lauren Ursaru, trovata senza vita in zona Eur a Roma. Questa condanna - dichiara Fabrizio Marrazzo portavoce Gay Center - è un piccolo segnale di giustizia che riceve la nostra comunità, anche se 16 anni di carcere non riporteranno in vita Lauren e per molti di noi sono pochi per chi ha tolto la vita ad un persona solo perchè era trans." Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero