Porta Maggiore, incubo tram. I residenti: «Troppi rumori, non si riesce a dormire»

"Sfidiamo chiunque ad abitare qui per un mese"

Porta Maggiore, incubo tram. I residenti: «Troppi rumori, non si riesce a dormire»
«Sono infermiere e la mia metà lavora come tassista. Spesso lavoriamo di notte e di giorno non si dorme. Ora, quando capita, andiamo letteralmente a dormire in...

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«Sono infermiere e la mia metà lavora come tassista. Spesso lavoriamo di notte e di giorno non si dorme. Ora, quando capita, andiamo letteralmente a dormire in spiaggia. D’inverno non bastano nemmeno i tappi di cera nelle orecchie». Marco, 31 anni, vive all’inizio della Prenestina, nel palazzo che sta sopra il deposito dei tram. E per lui come per tutti quelli che abitano lì, l’equazione è semplice: tram uguale caos.

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I GUASTI

Un caos che a volte raggiunge livelli insopportabili: 10 agosto, alle otto di sera cade un ramo a Scalo San Lorenzo. Cavi della linea di alimentazione elettrica dei tram in tilt. E alle dieci e mezza di sera, due ore e mezza dopo il crollo, i tram sono ancora in fila: da Porta Maggiore a tutta la Prenestina, fino alla sede dell’Azienda, una dozzina di vetture sono in coda, una dietro l’altra. 

«Pensi che l’altra sera usavano il deposito per far fare ai tram inversione di marcia e far loro riprendere la Prenestina verso la Togliatti. Un delirio. Per poter sentire la tv abbiamo dovuto alzare il volume altissimo», racconta Caterina, altra residente nel palazzo. In pochi minuti si forma un capannello di abitanti: «Io ho messo i doppi vetri anche perché sto al secondo piano. Qui vibra tutto già solo quando i tram vanno dritti. Se poi entrano nel deposito è la fine», dice sconsolato Matteo, 55 anni, impiegato comunale. E la moglie, Giovanna, aggiunge: «Sa quante volte abbiamo provato a vendere casa per andare via? Quando vengono a vederla, se ne vanno tutti spaventati per il rumore e le vibrazioni».

Al di là di questo palazzo, ci si affaccia su Porta Maggiore: il grande nodo tranviario di Roma. Qui passano quattro sulle sei linee della città: il 5 e il 14 che dalla Prenestina vanno a Termini, il 3 che da Trastevere va a Valle Giulia, il 19 che da piazza Risorgimento va a piazza dei Gerani a Centocelle. Rotture dei mezzi, tram che escono dai binari, linea elettrica aerea che si rompe: ciascuno di questi eventi causa ripercussioni sul traffico di tutto il quadrante. Poche settimane fa, Atac ha dovuto rifare il tratto dei binari che, dalla Prenestina, portano a Porta Maggiore. Lo “sviamento” di un tram qualche giorno prima, cioè la fuoriuscita della vettura dai binari, aveva evidenziato lo stato di totale deterioramento della linea. 

Prima del caos del 10 agosto, una settimana prima era sviato un tram sempre a Scalo San Lorenzo. Per quanto in una mezz’ora i tecnici Atac fossero riusciti a rimettere in linea la vettura, la coda degli altri tram aveva creato problemi al nodo di Porta Maggiore, nonostante il minor carico di auto dovuto al periodo estivo. 


«A tutti quelli che pensano che il tram sia tanto bello, propongo uno scambio: venissero a dormire una decina di giorni a casa mia. Poi vediamo se lo troveranno ancora un mezzo tanto affascinante», chiosa Maddalena, 46 anni, casalinga che aggiunge: «Fanno tutti gli splendidi ma solo perché evidentemente non si svegliano alle cinque di mattina con lo sferragliare dei tram che ti fa sobbalzare pure il letto».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero