«Ci sono problemi di sicurezza: se avessimo bisogno di un’ambulanza dovrebbe fare un giro più lungo e il ritardo, anche di pochi minuti, potrebbe essere...
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Un versante della strada che porta alla collina è transennato, l’altro è libero ma fino a poco tempo fa il manto stradale era molto dissestato. «Dopo due anni di attesa a febbraio il Comune ha detto che servono ulteriori verifiche, è insostenibile», il commento dell’ingegner Antonio Tufi, residente. Gli abitanti vogliono quelle risposte «che il Comune non ha mai dato», dice Mario Condorelli, amministratore di uno dei condomini. Ha raccolto 300 firme per chiedere la riapertura della via. Al fianco dei cittadini Patrizia Prestipino, deputata Pd, in passato minisindaca proprio del IX Municipio. A febbraio ha presentato un esposto e spiega: «I residenti sono diventati ostaggi di Raggi, qui accade quello che sta succedendo in tutta Roma, c’è una disattenzione totale». In piazza Claudia Pappatà e Francesca Villani (del Pd del IX) e Andrea Casu, segretario Pd Roma: «Il Comune deve dire cosa ha fatto fino ad ora e per quale motivo non riapre la strada». «Io sono ai confini dell’Impero in realtà, la competenza del sottosuolo è del Comune che abbiamo subito coinvolto per chiedere la messa in sicurezza», il commento di Cristina Maiolati, assessore ai Lavori Pubblici del IX. «Le indagini del sottosuolo - aggiunge - sono state complesse, ora il Simu sta effettuando il progetto preliminare, la messa in sicurezza costerà 500 mila euro, l’assemblea capitolina non ha ancora approvato lo stanziamento. Abbiamo a cuore la sicurezza dei residenti». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero