Torna la sabbia sulla spiaggia di Fregene sud: rinasce un chilometro di arenile

Procedono spediti i lavori di ripascimento morbido sull’arenile di Fregene sud. Dalla foce del fiume Arrone sono infatti stati prelevati circa 20mila metri cubi di sabbia e...

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Procedono spediti i lavori di ripascimento morbido sull’arenile di Fregene sud. Dalla foce del fiume Arrone sono infatti stati prelevati circa 20mila metri cubi di sabbia e spalmati su un tratto di 800 metri di litorale eroso dall’avanzata dei marosi che hanno provocato, nel corso dell’inverno, ingenti danni alle strutture balneari: La Perla, Point break, Tirreno, Capri, Rivetta e La Nave. Gli operatori  erano corsi ai ripari per bloccare l’avanzata delle onde creando delle dighe con sacchetti di sabbia, considerati i cronici ritardi per l’avvio dei lavori di “ricostruzione” dell’arenile.

 
 
RECUPERATI 30 METRI DI SPIAGGIA
Gli interventi di ripascimento, iniziati i primi di maggio e finanziati dalla Regione, hanno consentito di far arretrare il mare di circa 30-35 metri, arenile su cui oggi poter piantare gli ombrelloni in vista della stagione estiva.  Stamani si è svolto il primo sopralluogo, nel tratto  di costa erosa, alla presenza dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Fabio Refrigeri, del sindaco del comune di Fiumicino, Esterino Montino (NELLA FOTO), degli operatori del settore e delle associazioni di Fregene. «Con l’entrata in campo della Regione – precisa il primo cittadino –  è tornata la sabbia in questo tratto di costa colpito duramente dal fenomeno erosivo. Ora dobbiamo pensare al Demanio che deve tenere conto  delle giuste richieste degli imprenditori, privati da tempo dell’arenile».  In questo momento l’agenzia del Demanio deve infatti  abbattere i costi del canone per i balneari che non hanno avuto modo di operare in assenza di spiaggia. «Entro una decina di giorni – garantisce Refrigeri – sull’arenile di Fregene sud tutto ritornerà nella normalità. Tra 15 giorni circa sono previsti i primi interventi sul prolungamento dell’argine destro del canale delle Acque alte.  Quindi procederemo alla posa del “geotubo”  a protezione di questo tratto di litorale».
 
PREOCCUPAZIONE DEGLI OPERATORI
Il progetto della posa del “geotubo”,  a circa 20 metri dalla riva, rappresenta una nuova esperienza in materia di barriere soffolte per imprimere uno stop all’erosione. Si tratta infatti di una sorta di grande cilindro in tessuto del diametro di circa3 metri, adagiato sul fondo marino e riempito di sabbia. «Questa operazione è un banco di prova – conclude Refrigeri – oltre a essere la prima esperienza che faremo sulla costa laziale». Sul ripristino della linea di costa gli operatori sono però perplessi perché temono che la barriera soffolta con il geotubo potrebbe risultare solo un palliativo.  «Apprezziamo l’impegno della Regione – precisa Giovanni Bandiera, presidente della Pro Loco di Fregene presente al sopralluogo – però ci chiediamo quanto possa durare questo ripascimento tampone, visto che la recente mareggiata ha ingoiato circa 10 metri di arenile appena ricostruito.  Gli operatori non sono tecnici ma stando a quanto riferiscono persone competenti la posa del geotubo è un mezzo per tappare solo un buco. Serve un progetto più articolato se si vuole frenare definitivamente bloccare l’avanzata del mare che è scattata con la realizzazione del prolungamento del molo sud del porto-canale di Fiumicino».

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Il Messaggero