Quando i presidenti di municipio dormono, i topi ballano. In tutta Roma. I soldi per combatterli ci sono, ma inspiegabilmente non vengono spesi. Questa volta non sono i fondi a...
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LA CONVENZIONE
Grazie alla convenzione “AmaCard” tutte le circoscrizioni hanno a disposizione un budget che varia dai 25 mila ai 47 mila euro, a seconda del numero di edifici pubblici sul territorio. Il paradosso è che di queste cifre i minisindaci della Capitale ne hanno spese poco più della metà. Eppure non c'è nulla che possa giustificare questo risparmio sulle infestazioni murine: primo perché i soldi della convenzione non vanno ad aggravare i bilanci dei municipi, e poi perché in tutti quartieri di Roma, dal centro alla periferia, c'è l'urgenza di derattizzare.
GLI ASSALTI
Le cronache degli ultimi giorni sono piene di notizie sull'emergenza topi. Questa volta però i responsabili ci sono e i numeri non lasciano scampo. Perché il presidente del I municipio, il centro storico, non ha speso tutti i 37 mila euro a disposizione? E che dire del V, Casilino-Prenestino, dove su 47 mila euro il presidente Palmieri ne ha investiti soltanto 14 mila? C'è chi ha fatto peggio, però, ed è il municipio di Ostia, commissariato, dove dei 36 mila euro disponibili nelle casse, ne sono usciti la miseria di 300. Il più virtuoso invece è il IX dove sono stati utilizzati tutti i fondi. «Abbiamo usato tutto il budget perché siamo intervenuti ogni qualvolta ci hanno chiamato per la presenza di ratti – dice il presidente Andrea Santoro - Ho messo un tecnico del Municipio dedicato solo a questa problematica e i risultati non si sono fatti attendere». Massima attenzione per le strutture che ospitano persone senza fissa dimora.
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Il Messaggero