Svolta nell’omicidio di Rosina Raffaele, la sarta 74enne di Setteville di Guidonia massacrata con venti coltellate nella sua casa di via Monti martedì pomeriggio: la polizia...
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Si tratta della figlia di un fratello della vittima, una quarantunenne di Guidonia, sposata e con due figlie, con piccoli precedenti per droga, che ha già confessato. L’aggressione a martellate e coltellate sarebbe avvenuto al culmine di una lite. La nipote era passata a trovare la zia. “Ha parlato male dei miei genitori morti e non ci ho visto più”, avrebbe confessato la donna. A risolvere il caso gli investigatori della squadra mobile di Roma in collaborazione con i colleghi del commissariato di Guidonia e Tivoli.
Non è chiaro se al momento del delitto fosse sotto l'effetto di stupefacenti: l'ipotesi non viene esclusa dalla squadra Mobile di Roma e dal commissariato di Tivoli. La donna dovrà essere sottoposta ad appositi test. Alla polizia è apparsa «molto fredda», secondo quanto riferito.
Oggi intanto è prevista l'autopsia sul corpo della vittima. Dall'esame autoptico gli investigatori si aspettano conferme ai risultati dell'inchiesta e al racconto dell'omicida.
Lucia Raffaele secondo quanto ricostruito non frequentava abitualmente la casa della zia - abita a Guidonia Montecelio, poco distante -, ma martedì era andata a trovarla. Probabilmente tra le due donne c'è stata una lite e la nipote ha colpito la zia prima con 2-3 coltellate e poi con una ventina di martellate. Quindi ha portato via le armi usate, che aveva trovato nella cucina della zia, e le ha gettate vicino casa assieme ai propri vestiti sporchi di sangue. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero