Da Colli Aniene al Mondiale in Austria: il mondo di Elisa Marley, painter "autodidatta"

La passione per il disegno, dal facepainting al bodypainting: «Disegno a mano libera e questa tecnica mi aiuta ad essere più me stessa»

Elisa è una bambina nata con la passione per il disegno. Una predisposizione naturale che la porta a saper impugnare abilmente matite e colori già all'età...

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Elisa è una bambina nata con la passione per il disegno. Una predisposizione naturale che la porta a saper impugnare abilmente matite e colori già all'età di tre anni.


Crescendo, questo talento migliora sempre più, e una volta diciassettenne, mamma Floriana la sprona a mettere a frutto quella passione, cimentandosi nel "trucca bimbi" alle feste: «Ho iniziato senza troppe aspettative - racconta la ventunenne - con un kit molto scarso e facendo anche animazione. Poi ho capito che la face painter era una professione vera e propria che poteva andare ad un evento occupandosi solo del trucco dei volti». 

A MANO LIBERA - Oltre alla mamma, c'è un'altra persona che si rivelerà decisiva per il futuro artistico della campionessa italiana 2022 di facepainting: «Anna Lovato, una mia parente. Ho dei flash di quando da piccolina andai a vedere un corso che teneva come docente. Crescendo mi ha sempre incitato a mettermi in gioco e a inseguire questo sogno, insegnandomi tanto. Devo molto a lei e la ringrazierò sempre». Elisa Fraschetti, che nel suo campo usa il nome d'arte "Marley", in omaggio al suo amore per Bob, il reggae e la cultura rasta, si è diplomata al liceo artistico ma non ha mai fatto scuole di formazioni o corsi particolari: «Sono un'autodidatta pura. Forse è stato un bene non aver frequentato accademie o cose simili, poiché credo che grazie a questo percorso abbia sviluppato una forma artistica molto personale, senza condizionamenti esterni». Dal face, l'artista romana, è passata al bodypainting, una forma d'arte che le permette di esaltare al meglio le sue doti: «Ho sempre disegnato su carta, la possibilità di vedere la mia arte su un corpo bello e sinuoso mi esalta. Così come sono contenta quando, soprattutto le donne adulte di un'altra generazione, apprezzano un corpo nudo completamente dipinto. Significa che ho trasmesso qualcosa. Di solito lavoro con un paio di modelle con cui c'è molto feeling, usiamo colori ad acqua per il corpo "superstar", prediligo il verde e il viola mentre come soggetti adoro disegnare volti ma il tema viene deciso a seconda della manifestazione e nel caso di una gara, c'è una giuria che dovrà poi pronunciarsi. Io penso al progetto, lo metto in digitale e poi inizio a dipingere il corpo della ragazza».
Senza utilizzare la carta copiativa: «A me non piace proprio, disegno a mano libera e questa tecnica mi aiuta ad essere più me stessa».


PROF MARLEY - Nonostante la giovane età, Marley, come la chiamavano anche i suoi compagni di scuola, si occupa di formazione: «Da quest'anno insegno ad una classe di miei coetanei presso Studio 13 a Piazza Cavour. La poca differenza di età favorisce un bel rapporto. Io cerco di trasferirgli alcune cose ma vorrei che sviluppassero una loro tecnica proprio come ho fatto io. Inoltre a Roma ci sono bravissime painter, magari da questa classe, un domani, potrebbero anche arrivare nuovi talenti».
Reduce dall'evento di "This is Wonderland" all'Eur, dove ha progettato i trucchi di tutti i performer che imperversavano nel parco, "Eli" è attesa da un altro appuntamento importante: «Ho accettato di occuparmi dell'organizzazione del trucco anche per l'evento di Christmas World a Villa Borghese. Sarà un lavoro di maggiore responsabilità rispetto al passato, anche perché avrò a che fare con 200 performer».

 

 

MONDIALE E PROGETTI - Impegni e responsabilità ma sullo sfondo c'è un grande appuntamento. Il mondiale in Austria di face e bodypainter, in quest'ultima categoria la campionessa in carica è proprio un'italiana, Federica Rigozzo: «Confesso di aver avuto dei dubbi sulla partecipazione, perché non mi sentivo abbastanza pronta ma grazie all'aiuto di chi mi vuole bene, ho deciso di provare». 


Molto orgogliosa delle sue origini anche se l'indecisione regna sovrana quando si tratta di nominare il quartiere: «Non so se dirti Tiburtino III o Colli Aniene, come faccio a scegliere? - dice ridendo - vabbè mettiamo Colli Aniene», Elisa oltre al mondiale austriaco ha un progetto ancora più ambizioso: «Mi piacerebbe creare una sorta di comunità di artisti del mio settore. Una sorta di club house del painting. Dove ritrovarsi, scambiarsi idee, esperienze e organizzare dei festival. Un posto tutto nostro dove si possa condividere la nostra arte». L'idea c'è, ora come sempre, si tratta solo di realizzarla e per un'artista come Marley non dovrebbe essere un problema. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero