Tevere blindato: ecco i pattugliamenti in gommone della polizia fluviale

Se le strade della capitale si sono svuotate e, salvo poche eccezioni, i romani hanno dimostrato di aver compreso l'importanza delle misure di contenimento del coronavirus,...

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Se le strade della capitale si sono svuotate e, salvo poche eccezioni, i romani hanno dimostrato di aver compreso l'importanza delle misure di contenimento del coronavirus, anche il fiume Tevere, che attaversa il cuore della città, fino al litorale, non è stato da meno. Grazie anche ai controlli della polizia fluviale, che sono proseguiti proprio in chiave Covid, secondo le indicazioni del questore, Carmine Esposito. L'obiettivo di questi uomini, altamente specializzati, è stato quello di verificare che sulle banchine non ci fossero assembramenti e che quei pochi runner presenti, stessero effettivamente nei pressi delle rispettive abitazioni.

 
«Non abbiamo soltanto una funzione di repressione, ma anche di aiuto ai cittadini – sottolinea il vice-comandante della fluviale, Davide Trisolino – e, soprattutto, cerchiamo sempre di far capire ai romani che l'unico modo che abbiamo per fermare questo virus è di rispettare quanto previsto dal decreto del presidente del consiglio». Qualcuno, soprattutto, nelle prime settimane, ha cercato di aggirare i divieti. «Abbiamo fermato persone, distanti dalle loro abitazioni, che giustificavano la loro presenza lì con la tessera fedeltà di un supermarket, piuttosto che di un altro – spiega Trisolino – per non parlare di chi correva lontano dal proprio domicilio».
 

Personale specializzato, suddiviso per turnazioni, proprio in chiave anti-coronavirus: perché se un agente dovesse contagiarsi, tutti i colleghi che hanno interagito con lui dovrebbero finire in quarantena. E così, per evitare uno stop all'intero reparto, le diverse squadre coprono turni che non le portano ad entrare in contatto tra di loro: questo per avere sempre specialisti pronti ad intervenire. Non solo pattugliamenti anti-Covid: la fluviale deve anche intervenire nel caso in cui qualcuno scelga di gettarsi da un ponte (o magari cada nel fiume per un incidente). Ogni agente ha, con sé, una fune, che serve a recuperare persone cadute in acqua. Tanti i brevetti che gli agenti devono possedere per poter entrare a far parte della fluviale, che ha la propria sede sull'Isola Tiberina, accanto agli uffici dell'ospedale Israelitico. Una location speciale, forse una delle più belle per chi ha scelto di indossare la divisa della polizia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero