Roma, cliente del market violentata: condannato un dipendente

Roma, cliente del market violentata: condannato un dipendente
La vittima era una cliente del supermercato. Il dipendente ha sfruttato la conoscenza con la donna, l’ha convinta ad uscire dal locale, poi ne ha abusato. L’episodio...

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La vittima era una cliente del supermercato. Il dipendente ha sfruttato la conoscenza con la donna, l’ha convinta ad uscire dal locale, poi ne ha abusato. L’episodio è avvenuto nel quartiere Testaccio il 21 luglio. A distanza di pochi mesi è arrivata la condanna in abbreviato per il 50enne: 4 anni e mezzo di reclusione per violenza sessuale. Questa la decisione del gup, come richiesto dal sostituto procuratore.

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LA VICENDA

L’aggressione è avvenuta in pieno giorno. In un luogo appartato. Alle quattro del pomeriggio nel cuore del Testaccio. L’autore è un impiegato, commesso nel supermercato Pewex di piazza Santa Maria Liberatrice. Pochi giorni dopo l’abuso il 50enne viene arrestato. L’indagine che lo porta in carcere è immediatamente successiva alla violenza. La vittima di 19 anni è in lacrime, quando rientra a casa e racconta alla famiglia ciò che è accaduto. Con l’uomo si crea un rapporto di conoscenza superficiale. La ragazza settimanalmente va a fare la spesa da sola o in compagnia dei genitori. Qualche battuta scambiata e nulla di più. In realtà l’uomo l’ha notata. Nell’ultimo periodo l’avvicina con maggiori attenzioni e insistenza. Tuttavia questo cambio di atteggiamento non suona come un campanello d’allarme. Anche perché nessuno avrebbe potuto pensare ad un epilogo simile.

L’INDAGINE

Il 50enne, ricostruiscono a posteriori gli inquirenti, l’ha presa di mira, forse trovandola particolarmente vulnerabile o pensando che non fosse in grado di ribellarsi alle sue avance. Così quando la 19enne, il 21 luglio, esce dal supermercato l’uomo mette in atto il suo piano. Lascia incustodita la sua postazione e segue la vittima. Con una scusa banale l’avvicina e l’attira a sé, in un punto lontano da occhi indiscreti. Dopodiché inizia a parlarle. La 19enne ascolta, ma capisce poco dopo le intenzioni dell’uomo. Risponde con un secco no. Il dipendente del supermercato reagisce con la forza. All’inizio la ragazza rimane impietrita. Paralizzata dalla paura. Poi urla, si divincola. Sono le 16.00. A salvare la giovane è il cameriere di un ristorante che nota la scena. L’uomo che si denuda, la ragazza che inizia a gridare.

Mentre il dipendente del locale si avvicina ai due, il 50enne lascia la presa. A quel punto la ragazza corre verso casa, dalla madre a cui racconterà la vicenda. L’uomo impassibile torna al lavoro, mentre la 19enne accompagnata dai genitori va prima in ospedale e poi in una stazione della polizia a denunciare tutto. Ieri l’aggressore, da tempo dipendente nel supermercato del quartiere, ha ricevuto una condanna in abbreviato a quattro anni e mezzo, quindi con lo sconto di un terzo della pena per via del rito. Una sentenza, ovviamente, che non potrà mai risarcire la vittima per la terribile violenza patita, anche se la pena inflitta è considerata adeguata, questo è ciò che sostiene la parte civile, l’avvocato Remo Pannain: «La mia assistita - spiega il penalista - è stata vittima di un episodio che l’ha segnata per sempre. Ho la speranza che la decisione di ieri del giudice le abbia dato, quanto meno - conclude il legale - un momento di conforto». 

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Il Messaggero