Roma, Termini, ancora paura: rissa e tentato omicidio in mezzo ai passeggeri

Roma, Termini, ancora paura: rissa e tentato omicidio in mezzo ai passeggeri
Ha rischiato di morire per una pastiglia di Rivotril, la cosiddetta “eroina dei poveri”, la stessa sostanza che probabilmente stroncò la povera Desirée...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ha rischiato di morire per una pastiglia di Rivotril, la cosiddetta “eroina dei poveri”, la stessa sostanza che probabilmente stroncò la povera Desirée Mariottini lo scorso ottobre in uno stabile fatiscente di San Lorenzo. In questo caso non si è trattato di un overdose, ma di un tentato omicidio. Sabato scorso, verso le otto e mezzo di sera, un ragazzo egiziano di 20 anni è stato accoltellato al collo tra decine di passanti e viaggiatori davanti a uno degli ingressi che dalla Stazione Termini portano al centro commerciale sotto lo scalo ferroviario. A colpirlo, con un unico, micidiale fendente, un connazionale di 52 anni, Ibrahim Gobrial, poi arrestato martedì dagli agenti del commissariato Viminale, dopo giorni di ricerche. Ibrahim il “baffetto”, un nome e un volto conosciuti tra i tossicodipendenti che frequentano la stazione, e anche tra le forze dell’ordine: l’uomo vende psicofarmaci, in passato era già stato arrestato diverse volte per spaccio.


Quel sabato sera è stato avvicinato dal 20enne, che era assieme a un amico, anche lui egiziano, a uno degli ingressi della stazione che danno su via Giolitti. La vittima voleva acquistare una dose di Rivotril. Ibrahim ne aveva poche e gli ha detto di andarsene. Ma il cliente non ha mollato, si è fatto sempre più insistente, probabilmente contava sul fatto di essere spalleggiato dall’amico. Sono cominciate a volare minacce e spintoni. Poi, all’improvviso, l’uomo ha estratto un coltello sferrando il fendente che ha ferito alla giugulare il ragazzo. Una sequenza impressionante, immortalata da una telecamera di sicurezza. Il giovane egiziano si è accasciato a terra, il suo amico ha cercato di tamponare la ferita, mentre alcuni passanti si sono fermati per prestare soccorso.
 
Tra loro c’era anche un agente del commissariato Viminale, libero dal servizio. Ha subito allertato i colleghi e un’ambulanza. Il 20enne, ricoverato d’urgenza al Policlinico Umberto I, ora è fuori pericolo. La ferita, 15 punti di sutura, è stata richiusa in tempo: il ragazzo aveva già perso quasi un litro di sangue. Nel frattempo gli investigatori del commissariato Viminale si sono messi sulle tracce dell’aggressore, riconosciuto dalle immagini e dall’amico della vittima. L’uomo, subito dopo aver ferito il 20enne, si era precipitato a piedi tra i corridoi della metropolitana, facendo perdere le sue tracce. Gli investigatori del commissariato guidato da Fabio Abis, alla fine sono riusciti a scovarlo.

Si era nascosto nei sotterranei del Policlinico Umberto I, lo stesso ospedale dove era stato ricoverato il ferito. Un dedalo di corridoi che dà rifugio a disperati e sbandati. Qui il pusher aveva allestito un giaciglio di fortuna, sperando di confondersi tra gli altri emarginati, in attesa che si calmassero le acque. Gli investigatori hanno atteso che uscisse allo scoperto e lo hanno bloccato in strada. Subito dopo hanno perquisito il luogo dove l’uomo si era accampato. Rovistando tra le sue cose, gli investigatori hanno anche ritrovato gli abiti indossati quel sabato sera. Ieri, dopo la convalida del fermo, l’uomo è stato portato a Regina Coeli con l’accusa di tentato omicidio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero